Batterie o celle a idrogeno? La mobilità secondo il Gruppo Carraro: “Come cambierà il mestiere del concessionario nell’era digitale”

Mobilità sostenibile, è questo il dilemma.

Nel settore dei motori la pandemia ha influito sui tempi di consegna del nuovo, sul costo dei materiali e sul metodo di lavoro delle concessionarie, ma l’evoluzione del segmento, già in atto a prescindere dal fenomeno mondiale, ha posto le aziende del territorio davanti a delle scelte da prendere e degli scenari da prevedere.

Tra i gruppi più in vista, per via di una storia che inizia nel 1965 e per un processo di crescita sul territorio che pare inarrestabile, c’è il Gruppo Carraro, presieduto da Francesco Carraro e guidato da Giovanni, per gli autocarri, e da Ruggero, per quanto riguarda le automobili: per loro il 2021 è stato un anno record, ricco di sorprese e riconoscimenti.

5.436 i veicoli venduti, 85.404 i passaggi in officina, con un fatturato di quasi 185 milioni di euro. Fedeli al brand di Stoccarda Mercedes Benz, la Carraro è stata premiata come miglior punto d’assistenza in Italia e ha recentemente inaugurato un ampio spazio dedicato alla vendita dell’usato, ripristinando a Nervesa della Battaglia uno stabile da tempo in disuso.

“Possiamo dire che c’è stata una grande richiesta da parte del pubblico unitamente a una grande energia da parte della Carraro – spiega Giovanni Carraro – Queste 315 persone che lavorano all’interno della concessionaria sono la vera risorsa: senza i rapporti umani non si va da nessuna parte”. Come ha spiegato Ruggero Carraro, questa richiesta, per le automobili, ha riguardato un numero record di veicoli premium tra serie Amg e “classi” superiori: segno, questo, che il brand sta riuscendo, almeno in questa zona, ad avverare il desiderio espresso dal presidente Radek Jelinek di valorizzare un’immagine “luxury” della Mercedes.

Al di là dello stile, che è ancora capace di guidare il consumatore verso un’auto più completa, il dubbio sta sotto il cofano, o meglio, nel serbatoio: “Entro il 2030 Mercedes-Benz produrrà soltanto veicoli elettrici – spiegano i Carraro – ma in Italia le infrastrutture potrebbero non essere sufficienti a sostituire l’endotermico.

La transizione ecologica potrebbe essere un processo più lento, specie per gli autocarri, e ai motori elettrici tradizionali potrebbero affiancarsi nuove tecnologie come i propulsori a flusso assiale.

Inoltre, gli italiani sono sensibili all’ecologia, ma stanno attenti anche al portafogli”. Giovanni Carraro, responsabile del segmento “Truck” su questo tema, parla anche di uno scenario diverso, nel quale l’elettrico potrebbe rappresentare una fase di transizione non definitiva: “L’idrogeno ha la potenzialità di evitarci le colonnine elettriche, che al momento non sono per i motori del futuro. Per evitare questa rete dispendiosa, i brand stanno lavorando su queste nuove tecnologie”.

I cambiamenti nel futuro dovranno riguardare anche l’approccio con il cliente: anche se il web continuerà a diventare sempre più fondamentale, come sistema di interazione all’interno dei veicoli e come modalità di vendita, secondo Carraro il ruolo del concessionario nell’after sales non cambierà: “Il 55% delle nostre risorse negli ultimi 11 centri sono impiegate nell’assistenza” spiega Giovanni Carraro.

Nel campo automotive anche le soluzioni di leasing e di noleggio a lungo termine avranno un’evoluzione, anche se la vendita effettiva, secondo Ruggero Carraro, non verrà meno. Nel 2017, infatti, è nato Drive 4 Rent, divisione dedicata al noleggio: questo, di conseguenza, ha sviluppato anche un’attenzione al mondo dell’usato, che alla Carraro ha preso spazio (22 mila metri quadrati) nella sede di Nervesa.

Oltre alla Mercedes, unico brand premium, Ruggero Carraro ha parlato della scelta di sposare altri due brand, caratterizzati entrambi da un pubblico ristretto ma fedele: da una parte la Smart, sempre del gruppo Daimler, e dall’altra l’iconica Subaru, che si confermerebbe, secondo Carraro, come sinonimo di affidabilità. “Abbiamo sviluppato anche lo scenario dei veicoli destinati all’uso pubblico (come l’Unimog) e stretto un accordo con due grandi supplier del calcestruzzo”, aggiunge il fratello Giovanni.

Che il futuro si alimenti a gasolio, a elettricità o a idrogeno, i Carraro mostrano positività nell’approccio al 2022, come d’altronde fanno quegli imprenditori veneti che non si sono lasciati scoraggiare da un biennio davvero difficile e che puntano a riprendersi: “Le opportunità saranno l’elemento forte che ci aspetta per le sfide del 2022” concludono.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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