Strade ecosostenibili? Sì, ma non è solo l’asfalto a fare la differenza

Nel mondo moderno la costruzione, la manutenzione e il ripristino delle strade sono attività che fanno parte del quotidiano; è difficile però immaginare quanta tecnologia si sia sviluppata per questo settore e ancor più quanto know-how sia stato prodotto per garantire e migliorare la sicurezza degli utenti e la sua sostenibilità in termini ambientali.  

Il settore delle costruzioni stradali vanta una storia millenaria, e il suo sviluppo ha contribuito in maniera decisiva alla creazione delle moderne civiltà. L’asfalto, composto che ha sostenuto ed incentivato questo progresso, trova le sue prime applicazioni verso la fine del XVIII secolo.

Ma la sua denominazione non è tecnicamente precisa, come spiega il geologo Flaviano Merlo, membro di diverse commissioni nazionali e responsabile tecnologico del laboratorio conglomerati bituminosi (asfalti) di Superbeton S.p.A. di Nervesa della Battaglia, principale produttrice in Italia di questi materiali.

“Asfalto è un termine inappropriato, la corretta nomenclatura è conglomerato bituminoso, nome che ne identifica la natura e la composizione, fatta da pietrischi per circa il 95% e da un 5% di bitume che funge da legante. Va ricordato – precisa Merlo – che il bitume è un materiale di origine naturale, del quale ci sono diversi giacimenti anche in Italia ma data la crescente richiesta del mercato si è arrivati a crearne una versione artificiale”. 

Nel corso del tempo la composizione del conglomerato bituminoso è stata modificata e perfezionata creando miscele con caratteristiche nuove ed atti a soddisfare l’incalzante evolversi dei trasporti via terra. Il rapido miglioramento e l’ampliamento di gamma che l’asfalto ha ottenuto negli ultimi decenni è stato possibile solo grazie al progredire di nuove tecnologie ed al contributo di professionisti provenienti da diversi settori. Affrontando il tema della sostenibilità ambientale, Merlo precisa che “rispetto al passato, dove oltre al bitume si usava anche il catrame, materiale cancerogeno e non riciclabile, oggi creare strade e ancor più manutenerle è un’attività che rispetta l’ambiente e la salute dei cittadini. Inoltre, grazie alle moderne tecnologie e al progresso della ricerca, possiamo riqualificare completamente il materiale utilizzato creando così un’economia circolare”.  

Per capire meglio il livello di eco-compatibilità delle strade bisogna spostare l’attenzione sulla produzione e sulla messa in opera del conglomerato. “Pianificare la produzione, organizzare la logistica e recuperare le pavimentazioni esistenti, sono azioni fondamentali per salvaguardare l’ambiente, poiché evitano lo spreco di carburanti fossili e di materie prime. In Superbeton ci adoperiamo costantemente per progredire in questo senso, con una presenza capillare in tutto il Nordest di stabilimenti produttivi e impianti di riqualificazione. Questo ci permette di ridurre i consumi e l’inquinamento, ottimizzando i trasporti e la produzione”.

In aggiunta, secondo il dottor Merlo, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono il principale motore di crescita in termini aziendali e di sostenibilità ambientale. “Gli investimenti fatti da Superbeton S.p.A. e dal Gruppo Grigolin in generale, nella ricerca scientifica e nello sviluppo di nuove tecnologie, le hanno permesso di crescere in tutti i sensi, diventando la maggior produttrice di conglomerati bituminosi in Italia e conferendole un ruolo di rilievo nazionale  per la progettazione e produzione di materiali per le pavimentazioni stradali in genere;  il tutto coadiuvato dal rispettare ed alle volte anticipare le normative riguardanti la sostenibilità ambientale”.  

(Foto: Superbeton Gruppo Grigolin).
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