Ha lasciato delle tracce molto pesanti il fiume di fango e detriti che ieri, domenica 14 giugno 2020, ha sconvolto il pomeriggio dei pederobbesi allagando scantinati, sfondando basculanti, portoni in ferro e numerose finestre e riempiendo taverne e cantine con acqua, terra, foglie e grandine.
Il sindaco di Pederobba, Marco Turato, ha voluto ringraziare i Vigili del fuoco e la Protezione civile di Pederobba che, insieme a molti cittadini, sono intervenuti prontamente per rimuovere i detriti, svuotare gli scantinati e aiutare le persone che hanno subito i danni maggiori a causa della bomba d’acqua improvvisa e del vero e proprio fiume che, scendendo in modo impetuoso dal Monfenera, si è abbattuto sulle case.
“Ora – sottolinea il sindaco Turato – credo sia necessario che la Regione Veneto accolga il mio accorato appello inviato con missiva già nel lontano 2016. Quattro anni fa, infatti, avevamo chiesto alla Regione Veneto di potenziare il Corpo Forestale perché il venir meno della puntuale, professionale e precisa azione dei tecnici di tale settore avrebbe potuto costituire un grave danno per la comunità e per il nostro territorio. L’appello non ha trovato risposta e, sfortunatamente, ci ritroviamo ora a fare la conta dei danni”.
“Negli anni – precisa il primo cittadino di Pederobba – le operazioni e i lavori del Servizio Forestale in molte parti delle valli che connotano il Monfenera, incombendo sull’abitato di Pederobba Capoluogo, hanno rappresentato un tangibile esempio di buone pratiche messe in atto con l’ottica della prevenzione. Ugualmente, anche il Consorzio Piave dovrebbe ora mettersi in moto. La competenza di regimazione idraulica, infatti, è suddivisa proprio da via Roma, la strada sulla quale ha sfogato l’acqua che è scesa attraverso la valle del Monfenera: a nord di via Roma c’è la competenza del Genio Civile e, quindi del Servizio Forestale, mentre a sud di via Roma vi è la competenza del Consorzio Piave”.
“Nella speranza che qualcuno faccia qualcosa – aggiunge il sindaco Marco Turato – nella giunta di mercoledì scorso, con l’obiettivo di intercettare delle risorse economiche dall’Europa, come Comune abbiamo aderito al progetto europeo denominato “Life Adap” che ha come tema la gestione dei corsi d’acqua e delle valli montane e la loro riqualificazione morfologica”.
“Seppur il Comune non abbia competenza in materia – conclude -, l’idea è quella di farsi parte attiva per ottenere risorse e poi sottoscrivere accordi di programma con i soggetti gestori, ossia Genio Civile e Consorzio Piave, perché diano esecuzione a concreti lavori di riassetto geo-morfologico del territorio”.
L’amministrazione comunale di Pederobba, inoltre, ha comunicato che il sindaco ha inoltrato la segnalazione dell’evento per formalizzare la dichiarazione dello stato di calamità.
Sul grave episodio di ieri si è pronunciato anche Luciana Fastro, consigliere comunale di opposizione della lista “Il Bene in Comune”: Il problema non è solo l’enorme quantità d’acqua. I danni maggiori si sono verificati dove già c’erano state delle criticità in passato. Continuiamo a pagare il problema dell’intubamento delle valli per garantire terreno e edificabilità. Purtroppo, la mancanza della pulizia e della manutenzione dei corsi d’acqua aveva già causato gravi danni alcuni anni fa. È evidente che non sono stati attuati interventi e misure sufficienti ad evitare il ripetersi degli eventi. Non tutto è colpa del caso e dell’eccezionalità del meteo”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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