Da solo, in coppia o in famiglia, a piedi, in bicicletta o in parapendio, con in mano un binocolo, un libro o un paio di moschettoni, lungo un sentiero, nelle ampie sale affrescate di una villa palladiana oppure sopra ad ampie distese di boschi, borghi e crepacci: le combinazioni per vivere la biosfera del Monte Grappa sono talmente tante, su tre versanti e tre province, che il comparto turistico sente il bisogno di venire tradotta in esperienze concrete, raccontate e proposte al visitatore attraverso una piattaforma che le unisca, invece che dividerle per settori.
È con questo desiderio che è nato Montegrappa Outdoor District, un “distretto” voluto da quattro Comuni, Pederobba, Cavaso, Possagno e Alano, oggi Setteville, (con Quero-Vas), ma aperto a tutti gli stakeholder che vogliano farne parte. “Questo progetto vede quattro Comuni assieme per la realizzazione di una grande piattaforma dedicata sul cicloturismo e lo sport outdoor tra Monfenera e Montegrappa – spiega l’assessore Fabio Maggio, tra i primi promotori del progetto, – Pederobba, Possagno, Cavaso e Alano hanno collaborato per investire oltre 50mila euro per la realizzazione di oltre mille chilometri di percorsi a disposizione di cicloturisti internazionali e per far riscoprire bellezze storiche e locali”.
Le esperienze proposte e presentate alla conferenza di oggi, divise tra Bike, Fly, Trek, Run, Climb, Water, trovano collocazione anche in zone periferiche e meno conosciute del Monte Grappa, in particolare, visto il coinvolgimento di questi quattro comuni a est, il Monfenera.
Al tavolo della conferenza di presentazione del progetto, a Pederobba, oltre a Fabio Maggio sono intervenuti il sindaco Marco Turato, Michele Cortesia per Cavaso del Tomba con il sindaco Gino Rugolo, il vicesindaco Angelo Zancaner per Setteville (che ha portato l’esperienza delle iniziative svolte ad Alano), il consigliere Giuseppe Toscan e il sindaco Valerio Favero per Possagno, ma anche Angelina Todesco, vicepresidente dell’Ipa Terre di Asolo e del Monte Grappa, il presidente dell’Unione Montana Paolo Mares, il consigliere regionale Marzio Favero e, collegato in videocall, anche Federico Caner, assessore regionale per il turismo.
Al tavolo dei relatori c’era anche Nicola Comazzetto, coordinatore per l’UNPLI di questo specifico progetto di promozione territoriale, che ha coinvolto anche un portale digitale che mostra le varie esperienze disponibili “a pacchetto”. Tra il pubblico erano presenti varie rappresentanze di enti, associazioni e istituzioni attivi nel turismo locale.
“Sono le mulattiere, le gallerie e le infrastrutture costruite durante la guerra a rendere il Massiccio del Grappa un patrimonio internazionale, perché realizzate da giovani soldati di ogni bandiera” ha affermato il consigliere regionale Marzio Favero alla conferenza, – Non bisogna vendere un territorio come se fosse un centro commerciale e, soprattutto, il termine Prealpi non dev’essere un diminutivo di fronte alle Dolomiti. E aggiungo che, se l’ottenimento del Mab è servito anche solo per unire i sindaci, allora ne è valsa la pena”.
“Quello che si sta facendo sul Massiccio del Grappa è proprio un esempio di organizzazione dell’accoglienza – ha invece commentato l’assessore Caner, – In questo senso anche la Regione sta lavorando in grande sinergia con i Comuni, per esempio, unendo tra loro gli uffici Iat”.
“Se prima la montagna era un punto di divisione, oggi diventa punto d’incontro e di riferimento” ha aggiunto Michele Cortesia.
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