In tutta la provincia di Treviso questa mattina si sono tenute o si stanno tenendo le celebrazioni per il 78° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
In diversi Comuni le autorità cittadine e le principali associazioni si sono ritrovate al monumento ai Caduti dove ci sono stati i classici momenti dell’Alzabandiera e dell’Onore ai Caduti, seguiti dall’intervento del sindaco e dalla deposizione della corona di alloro.
A Vittorio Veneto, in piazza del Popolo, in occasione della celebrazione istituzionale erano presenti, oltre al sindaco Antonio Miatto, anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il viceprefetto vicario di Treviso Antonello Roccoberton.
“Noi siamo qui per non dimenticare – ha detto Zaia dal palco delle autorità dove c’erano anche diversi sindaci di Comuni del Vittoriese -: non è un amarcord storico, stiamo parlando della guerra di Liberazione, da quell’8 settembre 1943 fino a questa data che, diciamolo fino in fondo, è simbolica (fu De Gasperi a chiedere al Re di istituire la Giornata della Liberazione). Stiamo parlando del periodo più buio della nostra storia, del periodo più buio della storia del mondo, del ventennio fascista, nazifascista, nel quale si sono perpetrati crimini nei confronti dei civili e non solo che vanno ricordati. E’ il ventennio delle leggi razziali, delle deportazioni: 6 milioni di ebrei e non solo sono morti, ma anche gay, zingari, disabili, nei campi di concentramento. Abbiamo cittadini veneti che non sono più tornati da quei campi. Quando parliamo di antifascismo, i padri costituenti hanno scritto a più mani la Carta che regola la nostra democrazia. Se non ci fosse stata la guerra di Liberazione, oggi noi non avremmo la democrazia”.
Applausi per Zaia quando ha citato Tina Anselmi, staffetta partigiana di Castelfranco Veneto “che a 14 anni, dopo avere visto le impiccagioni di ragazzi di Bassano del Grappa, decise di dedicare la propria vita alla Resistenza. Anselmi, da ministro della sanità, diede vita al Servizio Sanitario Nazionale. Ma oggi non c’è solo il ricordo: si sta combattendo una resistenza a 2 mila chilometri da qui, in Ucraina: anche lì civili, donne, bambini, anziani, cittadini stanno combattendo per la loro libertà. Ringrazio i veneti perché stiamo ospitando 16 mila profughi ucraini nella nostra regione. Il 25 Aprile non è di qualcuno ma di tutti, come il 1° Maggio e il 2 Giugno. Cerchiamo di fare in modo che dopo 78 celebrazioni del 25 Aprile si possa guardare avanti come un valore comune. Da soli si fa prima, ma insieme faremmo molta più strada”.
Sulla figura della Anselmi è incentrato il film “Tina Anselmi. Una vita per la democrazia”, che verrà trasmesso oggi martedì da Rai Uno in prima serata. Tra le protagoniste ci sarà anche la vittoriese oggi 95enne Francesca Meneghin, legata alla Anselmi da una solidissima e storica amicizia e interpretata nel film da Benedetta Cimatti.
Questa mattina a Pieve di Soligo, all’Alzabandiera ai piedi del Monumento ai Caduti, oltre alle autorità erano presenti le principali associazioni combattentistiche d’Arma, gli alunni delle scuole pievigine e anche molti cittadini che nonostante il meteo inclemente non sono mancati alle celebrazioni per la festa della Liberazione.
Dopo la messa in Duomo, il corteo si è riunito di nuovo davanti al monumento in piazza Balbi Valier per la deposizione della corona di alloro e gli interventi del sindaco Stefano Soldan, del rappresentante dell’Anpi Davide Amianti, del coordinatore della rete Vite Illustri Pieve di Soligo – VIP Marco Zabotti e del consigliere regionale Alberto Villanova seguiti dal canto dell’Inno nazionale, intonato da un coro di studenti della scuola Toniolo, e dall’esibizione dell’associazione Filarmonica di Pieve di Soligo. La cerimonia è terminata con un momento di raccoglimento ai cippi della Resistenza.
“Quest’anno il 25 Aprile ha un sapore particolare – ha commentato Soldan –: penso che sia stato un momento di grande unità fra forze politiche di colore diverso che hanno partecipato in modo sentito alle celebrazioni per rinnovare il ricordo di chi ha dato la propria vita per liberare l’Italia dal nazifascismo”.
“Credo che in questa giornata chiunque ricopra un ruolo politico abbia il dovere di mostrarsi vicino ai valori del 25 Aprile con l’obiettivo di trasmetterli alle nuove generazioni. Fa piacere dunque vedere la partecipazione degli studenti di tutte le scuole del paese, che ci hanno fatto una bella sorpresa cantando l’Inno nazionale”.
Tradizionale cerimonia anche a Farra di Soligo e nella frazione di Soligo, con gli Alpini e il primo cittadino Mattia Perencin presenti.
Commemorazione anche a Susegana, davanti al municipio, con la presenza delle autorità e della comunità.
Piazza IV Novembre, la scuola media “Grava” con il monumento alla Resistenza e il cimitero di San Giuseppe sono stati alcuni dei principali luoghi toccati dalla cerimonia che si è svolta in mattinata a Conegliano.
Cerimonia in piazza per il 25 Aprile anche a Montebelluna, a cui si riferisce la foto qui sotto, per concessione di Giulio Guarini.
Solenni celebrazioni, sotto la pioggia, a Volpago del Montello (foto qui sotto per concessione di Luciano Pizzolato).
La cerimonia a Cappella Maggiore ha visto il sindaco Mariarosa Barazza, la consigliere comunale Giada Giacomin e il rappresentante del Consiglio comunale dei ragazzi omaggiare la Resistenza e i Caduti di tutte le guerre.
Consueta celebrazione, al monumento davanti al municipio, nel Comune di Refrontolo e a Cavaso del Tomba.
+NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO+
(Foto: fonti varie e Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it