Refrontolo, ieri assolti gli indagati per i fatti del Molinetto. Il sindaco Canal: “Soddisfazione per la sentenza”

Nella giornata di ieri, lunedì 17 febbraio, la Corte d’appello di Venezia ha confermato l’assoluzione degli imputati per la tragedia del Molinetto, risalente al 2 agosto 2014: in quell’occasione avevano perso la vita Maurizio Lot, Giannino Breda, Luciano Stella e Fabrizio Bortolin.

Capitolo penale, quindi, concluso per Annalisa Romitelli, Leopoldo Saccon e Celeste Granziera, con la motivazione che risulta escluso un nesso tra il piano regolatore e la tragedia.

Inoltre, l’allerta meteo sarebbe stato previsto per un orario superiore a quello in cui la tragedia si è verificata. Tuttavia, resta ancora in piedi il processo civile: la prossima seduta si terrà nel gennaio del 2021 e coinvolgerà il direttivo della Pro loco di Refrontolo, ovvero il presidente, due vicepresidenti e due consiglieri.

Un aspetto ribadito dalla Pro loco stessa sui canali social. “Siamo contenti per l’esito del processo penale con l’assoluzione di tutti gli accusati. – scrive il direttivo dell’associazione – Siamo in attesa però dell’esito del processo civile, esito che avremmo solo a gennaio 2021 e che stabilirà se la Pro loco dovrà risarcire le famiglie delle persone decedute. Non è ancora tutto finito”.

Un processo civile commentato dallo stesso sindaco di Refrontolo Mauro Canal, il quale ha espresso il proprio sollievo per la risoluzione del capitolo penale della tragedia: “Accolgo la sentenza con soddisfazione per gli imputati e le loro famiglie, che hanno vissuto per anni con una spada di Damocle sulla testa. Un esito di buonsenso, dato che si è trattato di un evento sfortunato, per cui nessuno ha delle responsabilità”.

“C’è ancora in ballo il civile e la prossima udienza si terrà a gennaio 2021 – ha proseguito il primo cittadino – e mi auguro che l’esito sia altrettanto positivo: sarebbe la conclusione più scontata. Se dovessero perdere la causa, infatti, la perderebbero per non aver fatto nulla di male“.

Dello stesso avviso è Luca Lorenzetto, presidente dell’associazione Molinetto della Croda: “Sono molto felice dell’assoluzione degli imputati. Siamo rammaricati per una tragedia che ha causato la morte di quattro persone. Tuttavia, la sentenza ha confermato quanto tutti pensavamo fin dall’inizio: si è trattato di una calamità naturale e tutti hanno fatto al meglio il loro lavoro“.

“Per quanto riguarda la causa civile ancora in piedi, – ha proseguito Lorenzetto – è un diritto delle famiglie per una perdita che non risulta quantificabile. La causa civile seguirà il proprio corso e vedremo come andrà a finire. Dispiace, però, che persone estranee alla vicenda siano ora tutte coinvolte e che abbiano per anni questa spada di Damocle sulla testa”.

“Siamo molto vicini al presidente della Pro loco – ha aggiunto il presidente del Molinetto – e a tutti i suoi componenti”. Una causa civile che vede coinvolta anche Paola Lorenzon la quale, lo scorso ottobre, aveva deciso di presentare le proprie dimissioni dai ruoli di consigliere e assessore per una “incompabilità tecnica” tra gli stessi ruoli comunali ricoperti e la posizione difensiva condivisa con la Pro loco. Di fatto, Paola Lorenzon ha ereditato dal padre Pietro, ex sindaco e fondatore dell’associazione Molinetto della Croda, la causa civile: all’epoca della tragedia, infatti, Pietro Lorenzon ricopriva il ruolo di segretario contabile della Pro loco.

Una vicenda, pertanto, non ancora completamente giunta al suo epilogo e destinata a rimanere irrimediabilmente impressa nella memoria della comunità refrontolese. Anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha rivolto un pensiero alla tragedia del Molinetto e lo ha fatto nella serata di ieri, lunedì 17 febbraio, dal palco dell’antica fiera di Godega di Sant’Urbano: “Il pensiero va alle quattro persone decedute quella notte, ma trovo non sia giusto incriminare quelle persone ancora coinvolte“.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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