Rogazione per chiedere la pioggia: monsignor Nadal guida i fedeli in processione fino alla Madonna del Tempietto Spada

“Ci troviamo oggi alla Madonna del Tempietto Spada, rinnovando la tradizione dei nostri padri che, in tempi di siccità, si recavano a Follina per avere il dono della pioggia. È con la fede di tutti che si ottengono le grazie”: con queste parole monsignor Giuseppe Nadal ha spiegato il senso del convenire e della processione delle tre comunità cristiane di Pieve di Soligo, Refrontolo e Solighetto che nella mattinata di oggi, domenica 24 luglio, dopo la messa delle 10, si sono unite in una rogazione per chiedere l’acqua.

Antico rito religioso del culto cattolico, le rogazioni sono le pubbliche processioni supplicatorie, accompagnate da litanie, per propiziare il buon raccolto e invocare la benedizione divina sull’acqua, il lavoro dell’uomo e i frutti della terra.

Tutto questo è avvenuto questa mattina a Refrontolo: un folto gruppo di rappresentanti delle tre parrocchie si è infatti unito salendo in processione dalla chiesa parrocchiale di Santa Margherita fino al vicino Tempietto Spada, luogo caro alla comunità e posto in un suggestivo belvedere collinare, una costruzione circolare al centro della quale è collocata una statua della Madonna.

Durante il percorso a piedi, guidato dal diacono Claudio Foltran, sono state recitate litanie e intonati canti di devozione ai Santi e alla Madonna, fino alla meta stabilita. Qui i partecipanti hanno recitato la preghiera di San Paolo VI per chiedere la pioggia, un testo molto significativo nel quale si legge: “Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole e cadere la pioggia, abbi compassione di quanti soffrono duramente per la siccità che ci ha colpito in questi giorni. (…) Fa’ scendere dal cielo sopra la terra arida la pioggia sospirata, perché rinascano i frutti e siano salvi uomini e animali”.

Riflessioni erano state espresse durante la messa nelle parole pronunciate da don Giuseppe all’omelia, nella quale il parroco ha ricordato l’antica tradizione locale della processione verso l’Abbazia di Follina, e anche in una delle intenzioni delle preghiere dei fedeli, a significare l’importanza che la comunità cristiana tutta riserva a questa esigenza di armonia del creato e di benessere generale.

L’iniziativa assunta nell’unità pastorale “La Pieve”, non rappresenta comunque una novità isolata: in queste ultime settimane, in cui l’Italia è nella morsa del caldo e attanagliata da una grave siccità che sta causando incendi ed enormi danni all’agricoltura e alle attività produttive, la Chiesa si è mobilitata per invocare l’acqua. Tra le tante iniziative in tutta la penisola, una in particolare: la scorsa settimana monsignor Enrico Solmi, vescovo della diocesi di Parma, ha officiato una messa e condotto una processione fino alle rive del fiume Po, oggi in pessime condizioni a causa della siccità, dinanzi alle quali ha sostato in preghiera per il dono della pioggia, assente da settimane anche nelle zone emiliane.

Di recente anche Papa Francesco è intervenuto in tema di siccità, che – ha affermato – “in tanti luoghi rappresenta ormai un problema grave, con seri danni alle attività produttive e all’ambiente”, esprimendo le proprie preoccupazioni in merito alle conseguenze del cambiamento climatico: “Auspico che si attuino le misure necessarie a fronteggiare queste urgenze e a prevenire le emergenze future. Tutto questo deve farci riflettere sulla tutela del creato, che è responsabilità nostra, di ciascuno di noi. Non è una moda, è una responsabilità: il futuro della terra è nelle nostre mani e con le nostre decisioni”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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