Don Marco Zarpellon estende il suo incarico nel territorio comunale: è nuovo parroco a Zoppè e Saccon

Don Marco Zarpellon

Sarà un’esperienza di cammino insieme, tutta nel segno della sinodalità, quella di don Marco Zarpellon, nuovo parroco di Zoppè e Saccon, che ha fatto il proprio ingresso domenica scorsa 15 ottobre nella chiesa dedicata a San Pietro in Vincoli.

Il sacerdote 49enne, alla guida della parrocchia di San Vendemiano da due anni, ha ufficialmente esteso il proprio incarico nelle comunità cristiane del territorio comunale insieme al cappellano don Lorenzo Cavinato e al diacono don Federico Amianti.

Don Marco succede a don Francesco Gardenal, amato parroco di Zoppè e Saccon, mancato lo scorso 19 aprile dopo un periodo di malattia a 78 anni. Ma non è nuovo in queste comunità, perché a maggio il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo lo aveva nominato amministratore parrocchiale, e quindi don Marco, coadiuvato dal cappellano don Lorenzo e dal diacono don Federico Amianti, aveva potuto cominciare a farsi conoscere e a svolgere la sua azione pastorale.

La cerimonia di domenica scorsa è stata preceduta dal saluto del vicesindaco Renzo Zanchetta nel sagrato della chiesa. Poi, la messa presieduta dal vescovo Pizziolo, densa di tutti i riti dell’ingresso. Tra i concelebranti, anche don Andrea Dal Cin, vicario per la pastorale, e monsignor Pier Amort, predecessore di don Zarpellon a San Vendemiano, dove fu parroco per 25 anni.

Le comunità di Zoppè e Saccon, per le mani dei vicepresidenti dei consigli pastorali Olindo Cettolin e Maria Luigia Buso, hanno regalato dei camici a don Marco. Negli interventi finali, il neoparroco e il vescovo Pizziolo hanno sottolineato l’importanza della sinergia a livello delle parrocchie dell’unità pastorale, ora tutte guidate dallo stesso sacerdote.

Il nuovo parroco ha fatto anche memoria della figura di don Francesco, il cui ricordo è ancora molto vivo nei fedeli di Zoppè e Saccon, e ha citato una frase (di Raoul Follereau) riportata nel suo testamento spirituale: “Il tesoro che vi lascio è il bene che io non ho fatto, che avrei voluto fare, e che voi farete dopo di me”.

(Foto: Massimo Vinera – parrocchia di Zoppè).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati