Addio a Stefano Rech, pilastro della comunità di Liedolo: “Dove arrivava portava il sole”

Grande dispiacere in paese per la scomparsa di Stefano Rech, volontario tanto apprezzato in paese e non solo: a piangerlo assieme alla famiglia c’è un’intera comunità, che attenderà l’8 luglio, sabato, alle 9.30 nella chiesa della sua frazione per dargli l’ultimo addio. Rech nacque nel 1942 a Mussolente, ma venne già da bambino in terra trevigiana, a Liedolo: sposò la sua Leonilde nel 1965 per poi avere con lei due figli, Giulio, che oggi è assessore al bilancio del Comune di San Zenone, e Dorina, purtroppo venuta a mancare nel 2006 dopo una lunga malattia renale. Stefano aveva messo tutto se stesso per sostenere sua figlia durante il bisogno.


Nella sua vita, Stefano svolse molti lavori: il fuochista in fornace, l’operaio in una conceria di Fonte, ma anche il guardiano da “Tasca”, il parcheggiatore alla Torre nei fine settimana e alla Citton di Borso: mai stanco di lavorare, mantenne a lungo anche una azienda agricola, a cui teneva particolarmente. Fu anche un volontario attivissimo, passando dalla Protezione civile all’assistenza per la consegna dei pasti, fino all’Avab. Al centro polivalente, nelle sagre, come nonno vigili e alle feste di paese lui era sempre presente.

Personalmente era un grande tifoso del Milan e in casa custodiva una vasta collezione di figurine. Considerate le sue origini in parte da Seren del Grappa, amava la montagna e conosceva i funghi e i luoghi segreti dove trovarli. In paese lo ricordano come una persona solare, accogliente e sempre con la battuta pronta. “Dove arrivava portava il sole” dicono di lui.

“Stefano era l’esempio della bontà e dell’altruismo – commenta il sindaco Fabio Marin, portando le condoglianze di tutta la comunità – Un pilastro per la comunità di Liedolo e per il mondo del volontariato in generale a San Zenone. Il suo modo di fare semplice, unito alla sua utilità e bontà d’animo lo rendeva unico e apprezzato da tutti. Era amato e ben voluto non solo dalla sua famiglia ma da chiunque, anche per poco, entrasse in contatto con lui. Ci mancherà il suo modo di fare sornione ma concreto”.

(Foto: Comune di San Zenone degli Ezzelini).
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