La chiesa di Santa Lucia di Piave: santuario per il beato Claudio Granzotto e scrigno di opere realizzate da maestranze del paese

La parrocchiale di S. Lucia di Piave, progettata nel 1874 da Giovanni Battista Meduna, venne costruita subito dopo il terremoto che aveva distrutto il precedente edificio, le cui fondamenta rimangono tratteggiate sul piazzale antistante.

Nel 2007 la chiesa venne elevata alla dignità di santuario per merito del beato Claudio Granzotto (1900-47), che qui ha lasciato opere giovanili di grande pregio: il protiro (1929), il portale (1931), l’acquasantiera (1928) e la statua di Santa Lucia (1933).

All’esterno due leoni in marmo rosso, simboli della difesa del Vangelo e della vittoria sull’eresia, sostengono le colonne del protiro su cui si innalza la statua del Sacro Cuore di Gesù di Giuseppe Bernardi (1936).

Il portale in rovere di Slavonia è decorato da formelle in altorilievo con immagini e figure simboliche, mentre le maniglie in ferro battuto richiamano simbologie esoteriche di notevole spessore.

Infine il campanile, innalzato da Giovanni Granzotto nel 1923 su progetto di Domenico Rupolo da Caneva, ha la particolarità di essere tra i più alti della diocesi e di custodire nella campana maggiore i nomi dei caduti della Grande Guerra.

L’interno si apre su un’unica e ampia navata in stile neogotico con possenti pilastri laterali, le cui nervature continuano nelle volte e negli archi.

Il soffitto stellato e la ricca decorazione sono stati realizzati da artisti locali su disegno del Rupolo, autore altresì del progetto del battistero.

Subito si viene attratti dalla stupefacente acquasantiera scolpita da fra’ Claudio su marmo di Carrara, ove un Lucifero genuflesso sostiene la conchiglia su cui si erge una Madonna Immacolata in bronzo, sul cui basamento corre la scritta “Ipsa conteret caput tuum”.

La chiesa è costituita da cinque altari. Il maggiore è opera di Paolo Possamai da Solighetto. L’altare laterale di S. Lucia ospita un’altra imponente opera di fra’ Claudio: la statua della santa titolare (1933) con braccia incrociate e sguardo proteso verso il cielo, mentre ai lati due Angeli portano l’urna degli occhi e la corona del martirio.

L’altare di S. Giuseppe, oltre a una statua del Possamai, ospita un crocifisso ligneo settecentesco della scuola del Brustolon. L’altare della Madonna del Rosario ha la particolarità di ospitare un bassorilievo del Rupolo che riproduce la nota icona della Vergine orante bizantina che lui stesso realizzò nel 1913 in Campo S. Luca a Venezia. Infine l’altare di S. Antonio contiene, oltre a un’altra statua del Possamai, un’icona di fra’ Claudio.

Sul retro del battistero spicca la tela che Renato Balsamo dipinse per la beatificazione di fra’ Claudio, riproducendovi le statue di Sant’Antonio e del Cristo morto che il beato aveva lasciato al convento dei Frati Minori di Ceneda.

Ragguardevole l’organo a due tastiere e con somiere maestro in legno di noce fabbricato dal “sublime organaro” Gaetano Zanfretta da Verona (1892) che, restaurato da Gustavo Zanin (2000), è stato ora inserito nel Festival Organistico Internazionale “Città di Treviso e della Marca trevigiana”.

Il presbiterio è stato decorato da Giuseppe Modolo con il Martirio di Santa Lucia (a destra) e con una particolare Assunzione, in cui Maria è accompagnata da santi e autorità locali (papa Pio XII, fra’ Claudio, D. Rupolo, G. Modolo, mons. V. Morando e il sagrestano di allora).

In onore del beato fra’ Claudio Granzotto, cittadino illustre di Santa Lucia e principale artista di questa chiesa, è stata realizzata nell’ultimo anno giubilare un’arca, dipinta da Giovanni Bisson ed Elio Poloni.

(Fonte: Giovanni Granzotto – Giuliano Ros).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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