Piano Antenne Intercomunale: 11 Comuni si tutelano in vista dell’installazione dei ripetitori. Presto la pubblicazione del regolamento

Lunedì 31 gennaio i Comuni di Pederobba, Cornuda, Cavaso del Tomba, Possagno, Monfumo, Castelcucco, Alano di Piave, Segusino, Maser, Cappella Maggiore e Giavera del Montello hanno presentato il Piano antenne intercomunale con una conferenza online.

Oltre ai rispettivi assessori di reparto e ad alcuni sindaci dei Comuni coinvolti, per i dettagli del Piano è intervenuto l’avvocato Gabriele De Luca di Leganet, la società alla quale gli 11 Comuni si sono affidati per redigere un nuovo regolamento e per definire tutti i processi regolatori per tutelare l’ambiente, il paesaggio e la salute dei cittadini dei territori interessati.

Presente anche l’associazione Comuni della Marca Trevigiana, con il presidente Mariarosa Barazza, vicesindaco di Cappella Maggiore, tra le prime realtà che hanno segnalato l’esigenza di intervenire in questa materia.

“La telefonia mobile, in particolare le antenne e l’inquinamento elettromagnetico da queste provocato sono temi ai quali prestiamo estrema attenzione! da anni ci stiamo battendo per il rispetto dei luoghi sensibili e della salute dei nostri cittadini – afferma il sindaco di Possagno Valerio Favero – Quella attuale è un’azione coordinata tra i Comuni aderenti al piano, per poter indirizzare lo sviluppo delle nuove tecnologie su siti condivisi e regolamentati cercando di salvaguardare così sia la salute che lo sviluppo tecnologico”.

“Un anno fa questi 11 Comuni hanno deciso di intervenire in questa delicata materia per garantire la sicurezza dei cittadini dal punto di vista sanitario, ambientale e paesaggistico – spiega l’assessore pederobbese all’ambiente Fabio Maggio – Siamo la prima aggregazione di Comuni in Veneto che decide di dotarsi di un piano di regolazione delle antenne, 4G e 5G, proprio in funzione di tutela dei cittadini”.

“Un anno fa – continua -, quando abbiamo percepito che le modifiche normative introdotte dal legislatore nazionale stavano per cambiare il quadro normativo, abbiamo scelto di affidarci a degli esperti per rivedere gli strumenti di cui i Comuni si dotano per tutelare i cittadini. In un anno abbiamo lavorato molto e devo ringraziare gli uffici di tutti i Comuni e chi ha coordinato tecnicamente questa opera: in particolare l’avvocato Forlin e gli uffici del Comune di Pederobba”.

“Non appena si è presentata questa problematica – ha aggiunto Michele Cortesia, assessore di Cavaso del Tomba -, come amministrazioni locali ci siamo coordinati dimostrando di voler affrontare i problemi e cercando di risolverli con la massima velocità, seppur con tutte le difficoltà che abbiamo ogni giorno per mandare avanti le nostre amministrazioni. Un ringraziamento particolare va all’amministrazione comunale di Pederobba che ha coordinato questo lavoro”.

L’avvocato De Luca ha presentato il Piano, spiegando che i Comuni hanno la possibilità di pianificare e monitorare, entro certi limiti, perché non è possibile impedire l’installazione delle antenne 4G o 5G.

“Gli operatori sono obbligati per legge ad installare le antenne – precisa – Quello che deve fare l’amministrazione comunale è consigliare, suggerire e promuovere una dislocazione di antenne che sia quanto più coerente con le esigenze di tutela del territorio e con il contenimento del numero di installazioni presenti sullo stesso. Ovviamente per tutelare il paesaggio e in senso cautelativo la salute, anche se non ci sono prove che, ai limiti di legge attuali, ci siano ripercussioni negative sulla salute. Comunque, i Comuni coinvolti hanno svolto e svolgeranno delle attività di monitoraggio del cosiddetto fondo elettromagnetico”.

I servizi a banda ultralarga, come il 4G e il 5G, permettono ai cittadini di navigare su internet, di essere connessi e di fruire dei servizi più moderni e aggiornati come le connessioni ai social, Netflix e la Dad.

“In qualche caso ci siamo permessi di mantenere un atteggiamento più restrittivo – prosegue -, in alcuni casi era possibile dispiegare un’azione un po’ più espansiva. Atteggiamenti, quelli restrittivo ed espansivo, che comunque hanno tenuto presente l’esigenza di mantenere le antenne ad una distanza ragionevole dai centri abitati, perché le stesse possono essere collocate sui monti ma questo ha un impatto ambientale e paesaggistico molto elevato (impatta anche negativamente sulla qualità della copertura)”.

Non sono state installate antenne nei pressi di centri abitati, come accade invece nelle grandi città, anche se le sorgenti di campo elettromagnetico devono essere prossime al cittadino.

L’avvocato De Luca ha spiegato che non tutti i siti individuati verranno opzionati dagli operatori per l’installazione delle antenne, nella speranza che la pianificazione degli 11 Comuni incontri il loro favore.

Questo lo si scoprirà nei prossimi giorni quando verranno pubblicati il regolamento e la cartografia allegata sul sito dei Comuni: in quell’occasione i portatori di interesse potranno sottoporre alle amministrazioni comunali delle osservazioni, ma solo quelle in punto tecnico.

“Non verranno giudicate ammissibili osservazioni sui problemi di salute derivanti dalle onde elettromagnetiche – conclude -, perché queste sono tematiche sulle quali i Comuni non possono esprimersi. Vengono adottati a livello europeo e recepiti a livello governativo e non è questa la tematica. Le tematiche sono la localizzazione, gli obiettivi di copertura e l’impatto sul paesaggio e sulla gestione del territorio. Per quanto riguarda le esigenze di tutela della salute, le osservazioni aventi ad oggetto questo tema non verranno giudicate ammissibili però verranno sottoposte all’attenzione dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale)”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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