Segusino, il Comune vuole riqualificare la “Casa della sindica”: idea museo per il percorso verso Stramare e Miliés

In un approfondimento della rubrica dedicata al centenario della Grande Guerra (qui l’articolo) ci eramo interrogati sul destino di un edificio abbandonato in centro a Segusino: l‘ottocentesca casa della Sindica. Forse, anche questo interesse dei cittadini ha contribuito a dare uno stimolo decisivo alla vicenda.

È di questi giorni la notizia che l’amministrazione Paulon sarebbe intenzionata ad acquistare, restaurare e valorizzare questa pregiata residenza nobiliare, che si trova a pochi passi della chiesa parrocchiale di Segusino. L’immobile color bordeaux, che ha più di un secolo di vita, è stato l’abitazione della contessa austriaca Clelia Jagër, moglie di Beniamino Verri, sindaco di Segusino durante la Grande Guerra

Maggiori dettagli sono stati annunciati dal sindaco Gloria Paulon: “Stiamo valutando se esista un possibile interesse per la valorizzazione turistico-culturale di questo edificio storico, che è abbandonato da anni e che i proprietari non sono interessati a rivalutare autonomamente, nonostante ci sia il rischio che possa crollare”

“L’idea dell’amministrazione comunale è ancora allo stato embrionale – conclude il sindaco segusinese – ma è ambiziosa. Se riceveremo il sostegno di altri enti, in primis la Soprintendenza, quest’idea potrebbe diventare realtà attraendo dei fondi europei. Dopo l’eventuale acquisto dell’immobile ed il suo restauro, vorremmo creare un museo accattivante che sia principalmente collegato alla valle dei mulini e al sentiero delle acque, con l’obiettivo di valorizzare questa particolarità naturale del nostro Comune. Le idee sono tante, tra cui anche la realizzazione di auditorium”.

Un progetto ambizioso che aspira a valorizzare anche la figura di Clelia Jagër Verri: una donna d’altri tempi che raccontò in un manoscritto la storia dei profughi di Segusino durante l’ultimo anno della Grande Guerra. Una tragica vicenda che, nel 1983, fu pubblicata in un libro insieme alla testimonianza del giovane cappellano don Antonio Riva.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® Riproduzione riservata).
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