Il video della festa di ieri in un noto locale di Ponte della Priula continua a girare nei social e nelle chat di WhatsApp facendo crescere la rabbia in tutte le persone che, in questa nuova fase dell’emergenza Covid, stanno rispettando le regole con grandi sacrifici per le imprese e le famiglie.
Mentre c’è chi lotta con la vita e con la morte nelle terapie intensive, senza dimenticare chi soffre per le conseguenze economiche della pandemia, c’è chi continua a sottovalutare il virus come se niente fosse.
Alcune immagini della “festa di Ponte della Priula” sono state condivise anche nei social, permettendo a tante persone di vedere scatti e video di persone che cantavano, si abbracciavano e ballavano, molte di loro senza mascherina, alla faccia del divieto di assembramenti.
Nulla di male si dirà, ma solo se non stessimo vivendo l’incubo di una pandemia provocata da un virus che ha un alto tasso di contagiosità.
Le stesse immagini sono arrivate anche al sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa, che ha continuato a ricevere messaggi e telefonate da parte di cittadini indignati.
Per questo, il primo cittadino di Susegana è stato costretto a scrivere una lettera al Prefetto di Treviso, descrivendo i dettagli della festa per dar modo alle autorità competenti di far partire le indagini.
Da qualche video, inoltre, è emerso che alcune persone scandivano a gran voce il giorno e l’anno della loro festa, togliendo ogni dubbio sul fatto che si potesse trattare di video registrati prima dell’emergenza Covid.
“Ieri sera sono stata sommersa di video, messaggi e telefonate – ha spiegato amareggiata Vincenza Scarpa – In una lettera inviata al Prefetto di Treviso ho descritto quello che è successo. Ora partiranno le indagini con gli eventuali provvedimenti. Sono molto sconfortata: se dovesse corrispondere al vero ciò che ho visto e quello che ho sentito ci sarebbe molto da riflettere. Penso ai malati e agli esercenti che stanno attenti a tutto per continuare a lavorare in sicurezza e nel rispetto delle regole”.
In attesa di conoscere la decisione del Prefetto Maria Rosaria Laganà, intanto, in paese si continua a parlare di questa vicenda che dimostra come ci sia ancora qualcuno che non abbia capito cosa voglia dire finire in zona rossa e come le concessioni della zona gialla, in bilico da un giorno all’altro, rappresentino una conquista che i veneti hanno ottenuto grazie ai sacrifici dei più virtuosi e al grande lavoro di tutta la sanità regionale che non ha certamente tempo per festeggiare.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: web).
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