“Consiglio sì, consiglio no”: la decisione per il collegamento da remoto non convince la minoranza di Susegana

Usiamo un po’ di buon senso, si poteva fare il consiglio in presenza, nel rispetto delle norme anti-Covid, per chi se la sentiva e da remoto per chi non poteva venire”: con queste parole Maurizio Trentin, consigliere comunale di opposizione della lista “Susegana Libera” ha commentato la decisione, comunicata ieri dall’amministrazione comunale di Susegana, sul consiglio comunale da remoto di questa sera.

Lo scorso giovedì 15 ottobre, infatti, è stato notificato via mail ai consiglieri comunali di Susegana l’avviso di convocazione del consiglio comunale previsto alle ore 19 di questa sera.

Questo è avvenuto prima dell’emanazione del nuovo Dpcm con ulteriori misure per prevenire la diffusione del Covid (All’articolo 1, comma 1, lettera d) punto 5) il Dpcm prevede che “le riunioni si svolgano in modalità a distanza…”).

“Lunedì 19 ottobre sono stati convocati dal sindaco urgentemente e per vie brevi i singoli capigruppo dei gruppi consiliari – spiega Gianni De Stefani, consigliere comunale di minoranza della lista Susegana Libera – Gli stessi sono stati informati che, stante l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, veniva convertita la modalità di svolgimento del consiglio comunale, che si sarebbe dunque svolto da remoto (videoconferenza) e non più in presenza (nella sala consiliare)”.

“Tale decisione del sindaco trovava a suo dire giustificazione nell’articolo 1, comma 1, lettera d) punto 5) del Dpcm – continua – ma nel corso della riunione dei gruppi consiliari ho spiegato al sindaco che l’atto di convocazione era stato redatto e notificato in data certa e anteriore all’entrata in vigore Dpcm e che pertanto era logico restasse salva la modalità di svolgimento in presenza”.

Inoltre, il consigliere De Stefani ha presentato la richiesta, poi respinta, di potersi recare nella sala consiliare del municipio di Susegana per poter partecipare all’adunanza in videoconferenza, collegandosi tramite personal computer del Comune.

Il gruppo consiliare Susegana Libera ha quindi voluto sottolineare che il Dpcm non prevede alcun divieto di svolgimento in presenza del consiglio comunale e che il testo è oggetto di contrasti ermeneutici.

“In particolare – continua De Stefani – l’articolo 1, comma 1, lettera d) punto 5 non trova alcuna applicazione relativamente ai consigli comunali. Tale interpretazione è confortata altresì dall’Anci che, con parere del 19 ottobre 2020, si è pronunciata sulla questione, precisando che: “Le riunioni della pubblica amministrazione non sono assimilabili giuridicamente alle riunioni degli organi elettivi degli enti locali, che hanno disciplina autonoma e peculiare. Il legislatore quando ha voluto introdurre disciplina derogatoria per le riunioni di consiglio e di giunta comunale, lo ha fatto con una norma ad hoc. Pertanto, la norma contenuta nel Dpcm non obbliga alle riunioni da remoto per i consigli comunali, commissioni e giunta, se esistono condizioni e rispetto delle misure di sicurezza che consentono le riunioni in presenza”.

Susegana Libera, in una lettera inviata in copia anche al Prefetto di Treviso, ha chiesto al sindaco di convocare il consiglio comunale in presenza con il rispetto del termine di preavviso minimo previsto dallo Statuto del Comune di Susegana (5 giorni dalla data di notifica e di svolgimento dell’assemblea) e di dare la possibilità a chi non in possesso di un computer di partecipare al consiglio comunale da remoto, con collegamento dalla sala consiliare e utilizzo di un pc messo a disposizione dall’amministrazione.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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