“Erano sbagliati i metodi e le discriminazioni nel 2021/2022, fino alla sospensione senza salario; è sbagliato ora ignorare ogni minimo protocollo di attenzione e cautela per evitare i contagi per i vari virus influenzali“: con queste parole le Rsu dello stabilimento Electrolux di Susegana descrivono la loro insofferenza per la situazione che stanno vivendo i lavoratori in queste ultime settimane.
I virus influenzali iniziano a farsi sentire nelle scuole e nei luoghi di lavoro e, secondo quanto riportano i sindacati, all’Electrolux di Susegana non sono stati predisposti dei protocolli anti-contagio.
“Chi ha sintomi influenzali è bene stia in malattia – sottolineano le Rsu – per il suo bene e per quello di tutti. C’è chi viene a lavorare con evidenti sintomi senza nessuna protezione, trasmettendo agli altri il malanno con effetto domino su assenze e malattie. Un minimo di protocollo in questi casi serve; così come avere i tamponi in infermeria per verificare lo stato di salute e la contagiosità. E se tenessero una temperatura un po’ meno gelida nei reparti, anche questo aiuterebbe la salute”.
Qualche giorno fa si era tornato a parlare del “ritorno” del Covid che, anche in questa stagione, è tornato a colpire pesantemente.
“Com’è stato per il periodo pandemico – commentano i rappresentanti dei lavoratori – non colpisce tutti allo stesso modo, ma c’è chi anche tra i lavoratori in questi giorni impara il significato dei termini difficoltà respiratorie. E per difendersi ricorrono a botte di antibiotici e cortisone per contrastare la malattia. In Electrolux, come in molte altre aziende della zona, sono ora falcidiati dalle assenze a causa del virus. Dopo che il Covid è stato derubricato a semplice influenza, le norme e i protocolli di sicurezza sono completamente spariti dai luoghi di lavoro”.
“Non pochi lavoratori con evidenti sintomi di influenza – proseguono – decidono di lavorare comunque. Questo atteggiamento, se pur legittimo ma certamente imprudente verso se stessi e gli altri, è accompagnato dall’assenza di attenzioni e misure minime: neanche chi ha sintomi evidenti indossa mascherine, la mancanza nelle infermerie dello stabilimento dei tamponi rapidi, per verificare la natura dei sintomi, e l’assunzione di contromisure, fa sì che il virus si diffonda rapidamente colpendo interi gruppi di lavoratori”.
Le Rsu hanno sottolineato che le prime aree dove si è verificato questo “effetto domino” sono state i livelli direzionali.
“Anche in questo caso – precisano -, il primo ad essersi ammalato ha deciso di proseguire l’attività, arrendendosi solo qualche giorno dopo, ma non prima di aver contagiato altri dirigenti e alti quadri, finiti tutti a letto. Forse una via di mezzo tra alcuni eccessi delle cautele 2021/2022 e la totale assenza delle stesse oggi, porterebbe a suggerire qualche accorgimento. Sarebbe necessario, come linea guida, fissare l’astensione dal lavoro per chi ha sintomi influenzali o almeno aver accertato di non essere positivi, andare dal medico per la relativa malattia, igienizzare i locali più frequentati: bagni, mensa, salette caffè e avere a disposizione i tamponi rapidi in caso di lavoratori con sintomi”.
Per i rappresentanti dei lavoratori, infatti, questi accorgimenti creerebbero una prima barriera per limitare il diffondersi di malattie e rischi alla salute dei soggetti più deboli presenti nei luoghi di lavoro, oltre a limitare le assenze e i relativi danni economici per l’impresa, conseguenti alla diffusione del contagio che ha ripreso forza, come segnalano ospedali e medici di base.
La direzione nazionale ha incontrato i sindacati
Qualche giorno fa Fiom, Cgil, Fim, Cisl, Uilm e Uil nazionali hanno informato la popolazione relativamente all’incontro che si è tenuto lo scorso giovedì 30 novembre tra la direzione nazionale di Electrolux, le organizzazioni sindacali nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il Coordinamento Nazionale Rsu.
“Nell’incontro tenutosi fra Electrolux e il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm – sottolineano -, la Direzione aziendale ha illustrato la situazione del mercato europeo che conferma ancora un calo che si protrae dal 2022. Il calo generale ha un impatto importante e negativo su Electrolux, anche sui conti, registrando un Ebit che è abbondantemente sotto le aspettative. Nonostante il gradimento rilevato dai consumatori e i buoni risultati sul tema dell’impatto ambientale dei siti e dei prodotti, non si intravede ad ora una ripresa significativa prima della fine del 2024″.
“Il budget per il prossimo anno – continuano – è solo un poco in incremento di volumi rispetto alla prevedibile chiusura del 2023. Vengono comunque confermati gli investimenti importanti soprattutto sui due stabilimenti sui quali si sono fatti importanti accordi per i processi e nuovi prodotti (Solaro e Susegana) e che già nel 2023 hanno visto importanti lavori e implementazioni come previsto in origine. La conseguente strategia della multinazionale, come noto, consiste nella riduzione dei costi e della complessità, nella focalizzazione degli investimenti sulle architetture di prodotto e sui marchi maggiormente profittevoli, nella prosecuzione di sviluppo di nuovi prodotti”.
Il piano annunciato, che prevede circa 3 mila esuberi a livello globale, avrà una ricaduta anche sull’Italia non ancora quantificabile.
“In ogni caso – concludono – i nuovi esuberi derivanti dal piano globale si concentreranno per l’Italia sul personale indiretto di produzione, quindi prevalentemente sugli impiegati, giacché autonomi piani di riorganizzazione sulle fabbriche erano già stati lanciati negli stabilimenti nel corso del 2023 per fronteggiare i cali di produzione. Di conseguenza, i nuovi esuberi fra gli indiretti si sommeranno a quelli residui dei piani precedenti, quantificati da Electrolux in 240 lavoratori“.
È in programma per gennaio 2024 un ulteriore incontro nel quale Electrolux dovrà dare i numeri delle ricadute nel nostro Paese, delle eccedenze dichiarate a livello mondiale che sono state quantificate in 3000 lavoratori e lavoratrici.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it