Electrolux, l’80% degli operai aderisce allo sciopero nazionale: “Preoccupa la crisi dei nuovi frigoriferi Genesi”

Skatenati Electrolux

Circa l’80% degli operai dello stabilimento Electrolux di Susegana ha aderito allo sciopero Fim, Fiom e Uilm nazionale dei metalmeccanici di 8 ore. 

La fabbrica tradizionale a due turni ha le linee e i reparti a monte totalmente fermi, mentre la nuova fabbrica Genesi, con orario a giornata, lavora con una sola linea a regime ridotto. 

“La protesta nazionale – si legge in una nota del gruppo Skatenati Electrolux – chiede che il governo assuma sui settori in crisi una strategia di politica industriale chiara e favorisca il rafforzamento dei settori più colpiti, tra cui per l’appunto l’elettrodomestico, con relativo ampio indotto. In particolare, in Electrolux preoccupa il forte calo di vendite, che colpisce tutti gli stabilimenti, con Porcia in serissime difficoltà, per il crollo verticale della produzione. Ora lì sono anche a corto di ammortizzatori sociali: la cassa integrazione ordinaria per lo stabilimento di Porcia sta per finire”. 

Anche la situazione di Susegana desta preoccupazione, perché si vedono scendere costantemente, da otre un anno, le prospettive di vendita dei frigoriferi e l’occupazione (meno 250 dipendenti dal massimo del 2022). 

“Ora sono circa 1300 i dipendenti – precisa la nota -, per produrre poco più di 3000 frigoriferi al giorno (erano oltre 4000 nel 2022). Le recenti 40 assunzioni fisse sono a compensazione di uscite incentivate di operai in programma entro poche settimane: ricambio generazionale. Preoccupa in particolare la crisi dei nuovi frigoriferi Genesi, fiore all’occhiello in Electrolux, ma che faticano ad affermarsi sul mercato, che è complessivamente in frenata. La nuova fabbrica (investimento da 130 milioni) doveva fare i tre turni nei programmi iniziali (accordo 2019). Oggi lavora con due linee ancora a giornata (8 -17) e neanche a pieno regime”. 

“Mentre via via chiudono turni e linee della parte tradizionale – continua -, cesserà totalmente nei prossimi uno o due anni. Una situazione che meriterebbe più di una riflessione organizzativa del gruppo dirigente, anche in relazione all’apparente perdita del controllo dei costi che si riflette su prezzi considerati troppo elevati nella fascia di prodotto, comunque alto di gamma. Penalizzati anche dall’effetto inflazione sui salari e relativa perdita di potere d’acquisto in tutta Europa. C’è un alert sul dimensionamento del personale indiretto di struttura e indiretto collegato alla produzione”. 

Nella nota si parla di “una certa disinvoltura gestionale“, a cui si aggiungono i costi collegati, con il “paradosso” di ore straordinarie strutturali crescenti tra personale indiretto, in relazione al calare della quantità di produzione realizzata dal personale diretto di produzione, anche per effetto della cassa integrazione. 

“Un aspetto più volte segnalato dal sindacato – commenta Augustin Bruno Breda, rappresentante sindacale dello stabilimento Electrolux di Susegana -, ma evidentemente poco sentito dal preoccupato gruppo dirigente. Una tale situazione di contesto generale e di dettaglio non può reggere a lungo e potrebbe non essere sufficiente affidarsi al pur importante investimento a Susegana 2024/27 di 110 milioni di euro per i futuri nuovi prodotti, impianti e linea di produzione”. 

“Un focus ministeriale sul e con il gruppo Electrolux – conclude -, più volte chiesto dal sindacato, dai governatori regionali e dalle forze politiche, più volte annunciato dal governo, ma mai fatto, è più che necessario per provare a delineare strategie generative di sviluppo e consolidamento di produzioni nel paese, tanto più necessario ora che è chiuso il tentativo di acquisizione del gruppo Electrolux da parte di Midea e la situazione pare in mezzo al guado”. 

(Foto: Skatenati Electrolux). 
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