Susegana, l’Ulss 2 alla Electrolux: “Picco di calore, lavoratori da tutelare”, sviene operaia in montaggio

Accordo da approvare nelle assemblee e i picchi di caldo in catena di montaggio, con svenimenti in reparto, animano queste ore alla Electrolux di Susegana. Dalla Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Cub l’appello ai lavoratori della Electrolux a non approvare l’accordo che sarà messo al voto nelle assemblee del prossimo 2 luglio. E lo giustifica con un volantino diffuso in azienda oggi: “La prossima settimana, nelle assemblee, verrà presentato un accordo che stabilisce la crescita del numero dei pezzi prodotti, turni fino a mezzanotte, sabato lavorativo, aumento dei ritmi – spiega Claudio Vigo- . La fabbrica di Susegana sopravvive automatizzata dai robot, sparisce la mezz’ora di pausa per la mensa per effetto della riduzione d’orario a 36 ore, una commissione di fabbrica con all’interno il sindacato gestirà l’organizzazione delle linee”.

E si pongono una serie di domande: “Ma come lavoratori che cosa ci guadagniamo? Miglioreranno o peggioreranno le nostre condizioni di lavoro? Aumenterà o diminuirà l’occupazione? Con l’aumento del fatturato e della nostra professionalità cresceranno i salari? Con i turni serali senza (8×3) o con il sabato lavorativo (6×3) staremo meglio o peggio? Saremo più stressati o più riposati? Avremo più o meno tempo per noi e per i nostri cari’” Per i Cobas, la fabbrica del futuro aumenterà i profitti dei padroni “Ma ai lavoratori non porterà rose, solo spine. L’azienda ha ricattato pesantemente le Rsu con la delocalizzazione delle linee, l’accordo è inaccettabile. I lavoratori di Susegana lo sanno che per cambiare c’è una sola soluzione: il conflitto, la lotta e un’organizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici che non firmi accordi peggiorativi”.

Per i sindacati unitari invece l’accordo è buono, ma nel frattempo è sorta la problematica dell’eccesso di calore all’interno della fabbrica di Susegana, dove le Rsu hanno imposto le pause prolungate a 15 minuti da mercoledì e fino a questa sera. “Non siamo attrezzati per gli effetti dei cambiamenti climatici . Servono leggi severe a tutela dei lavoratori esposti a sbalzi termici. Temperature oltre 33 gradi nei capannoni con ritmi, orari, pause, recuperi inalterati. Eppure il corpo umano subisce mutamenti per stress da affaticamento ambientale che necessita di risposte adeguate. L’impresa se ne frega ed è l’ennesima dimostrazione che per il profitto non c’è limite allo sfruttamento umano” spiegano in una nota.

Hanno inviato una lettera e messe al corrente della situazione Spisal e Ulss 2. Quest’ultima ha risposto proprio questa mattina: “Si raccomanda all’azienda di mettere in atto tutte le procedure necessarie per affrontare efficacemente l’emergenza dovuta all’ondata di calore il cui picco è previsto per la giornata di venerdì 27, attuando tutto quanto necessario per la tutela della salute dei lavoratori”. E nemmeno a farlo apposta ieri sera verso le 20 un’altra operaia è stata vittima di un  malore ed è svenuta in catena di montaggio. Lo hanno comunicato i delegati sulla pagina di Skatenati  in cui si sottolinea che non c’è stato bisogno di ricovero, ma è stato chiamato il marito a casa.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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