Tomba profanata: aperta la bara, esclusi riti satanici 

Tomba profanata: aperta la bara, esclusi riti satanici

È stata aperta questa mattina, mercoledì, la bara della giovane donna trovata profanata lunedì pomeriggio nel cimitero di Ponte della Priula. Il corpo all’interno sembra non essere mai stato mosso e tutti gli oggetti inseriti all’interno sono presenti così come lo erano al momento della sepoltura, avvenuta tredici anni fa. 

Sembra dunque, che quanto accaduto non sia riconducibile a un rito satanico ma piuttosto all’utilizzo della bara come nascondiglio. Ma perché aprire anche la bara e non accontentarsi solo del loculo? È questa la domanda che in questi giorni sono in molti a farsi a Ponte della Priula dove la notizia di quanto accaduto ha scosso, e non poco, i residenti. 

Gli esami fatti questa mattina hanno anche confermato che l’apertura è avvenuta almeno 6 mesi fa, vista l’assenza di odori, e che all’interno erano presenti alcune ragnatele, che in condizioni di normale sigillatura non si formerebbero.

Lunedì pomeriggio un’amica della famiglia della giovane donna morta tredici anni fa ha trovato il loculo, situato in una delle zone più defilate del cimitero, con il frontespizio aperto e appoggiato su una scala.

È molto probabile che, chi abbia profanato la tomba, non abbia operato da solo visto che quel pezzo di marmo pesa circa cinquanta chili e che l’operazione di rimozione richiede la presenza di più persone. 

Proprio la scomodità di quanto fatto farebbe anche pensare che, una volta profanata la bara, non sia più stata aperta fino alla notte tra domenica e lunedì quando, una volta recuperato il materiale all’interno, è stata lasciata nelle condizioni del ritrovamento. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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