Oggi sostiamo a Susegana, Comune di oltre dodicimila abitanti, il cui gradevole paesaggio in parte pianeggiante e in parte collinare è solcato, fra gli altri, dal fiume Piave e dai torrenti Ruio (o Rujo) e Crevada.
Siamo nella terra dei Collalto (o dei di Collalto), aristocratica famiglia di origine longobarda che ha edificato, fra l’altro, la rocca che domina l’omonima frazione e il complesso fortificato di San Salvatore.
I vincoli fra la nobile casata e la comunità suseganese sono talmente stretti da caratterizzare l’emblema municipale, al centro del quale campeggia una torre “merlata alla guelfa” attraversata da una “fascia scaccata di nero e d’argento”, simbolo quest’ultimo dei patrizi Collalto.
Abitata sin da epoca preistorica, Susegana deve la propria fortuna economica alle vie d’acqua e a quelle di terra che la mettono in comunicazione con le antiche Tridentum (Trento), Feltria (Feltre) e Opitergium (Oderzo); arterie che tuttavia la espongono nei secoli alla costante minaccia di guerre e distruzioni.
Colonizzata dai romani, come molti altri territori contigui, viene suddivisa in parcelle assegnate a nuovi proprietari, spesso legionari a riposo, attraverso la centuriazione.
Il nucleo originario di Susegana parrebbe essere una proprietà agraria attribuita a un certo Sosus o Sosium di cui nulla si conosce, ma da cui deriverebbe l’attuale toponimo.
Come di consueto non mancano altre ipotesi suggestive, una delle quali accosta l’antico nome geografico “Susigana” alla particella sassone sig, retaggio di un’antica roccaforte o di una remota vittoria militare.
Il territorio di Susegana è un autentico paradiso di itinerari naturalistici e storici da percorrere a piedi o in bici, magari soffermandosi sugli innumerevoli toponimi che, esaminati con la dovuta attenzione, dischiudono pagine emblematiche e affascinanti del nostro passato.
(Autore: Marcello Marzani).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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