Consiglio comunale unanime, ieri sera, nell’approvazione della mozione “Opere pubbliche: gli ultimi saranno i primi! La solita beffa all’italiana. Il governo la smetta di premiare i Comuni spreconi del sud anziché quelli virtuosi del nord”. Il documento è stato portato sul tavolo del consiglio cittadino per mano della giunta, che ha risposto positivamente alla richiesta di sottoscrizione avanzata dalla Regione Veneto.
“In tre anni, lo Stato italiano destinerà 850 milioni di euro in contributi per opere pubbliche, 150 nel 2018, 300 nel 2019, 400 nel 2020 – commentava all’Ansa, un paio di mesi fa, il consigliere regionale della Lega Nord, Alessandro Montagnoli, primo firmatario della mozione – A chi andranno? Il Governo lo ha messo nero su bianco proprio in questi giorni: finiranno di fatto nelle casse dei Comuni in disavanzo, quasi tutti collocati nel Sud Italia, penalizzando così i comuni virtuosi del Nord”.
Una mozione partita da Venezia, che il primo cittadino tarzese del Carroccio, Vincenzo Sacchet, ha subito condiviso. “E’ un documento a cui, da sindaco, tengo in maniera particolare, ma ci teniamo anche come amministrazione”, ha detto Sacchet prima dell’approvazione del punto. Un voto che ha raccolto il favore anche della minoranza. La speranza della Regione è che la mozione venga approvata da più Comuni possibile, così che possa avere più peso a livello parlamentare. “Fermo restando che l’ultima parola tocca al Governo”, ha precisato il vice sindaco Gianangelo Bof.
“Nel criterio di ripartizione dei fondi destinati all’adeguamento di edifici come municipio e scuole, ad esempio, non si è tenuto conto della necessità degli interventi da realizzare, bensì alla situazione finanziaria dei singoli Comuni – ha commentato Bof – Una logica che non riteniamo corretta: se una struttura è da sistemare lo è a prescindere dal fatto che un Comune sia gestito bene o male. Così molte amministrazioni hanno protestato perché gran parte dei fondi non sono stati destinati a realtà della nostra Regione o Provincia, ma altrove. Si tratta di una ripartizione legittima, ma ingiusta verso gli enti che hanno una buona gestione”.
Come riporta l’Ansa, tantissimi Comuni, quasi seimila, hanno presentato la domanda e hanno dovuto fare i conti con i criteri dettati a questo scopo: il principale, è il criterio del disavanzo di amministrazione; quindi i Comuni che hanno gestito peggio le risorse pubbliche e i propri bilanci vengono beneficiati. A fronte delle domande presentate, sono state accolte 146 richieste presentate da 54 amministrazioni, solo 4 di questi del Nord Italia. Osservando l’elenco dei Comuni che hanno beneficiato di questi contributi, si scopre che il primo della lista incamera 5 milioni di euro, a fronte di un disavanzo, cioè di un buco di bilancio, pari a 11 milioni di euro; il secondo ha un buco di 5 milioni, il terzo, un disavanzo di 32 milioni di euro.
(Fonte: Mattia Vettoretti © Qdpnews.it).
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