Le regole del Complemento per lo sviluppo rurale: 110 milioni di euro per l’innovazione delle imprese agricole del territorio

Le regole del Complemento per lo sviluppo rurale: 110 milioni di euro per l’innovazione delle imprese agricole del territorio

Il nuovo Complemento per lo sviluppo rurale è uno strumento capace di mettere a disposizione delle imprese agricole e agroalimentari finanziamenti per un totale complessivo di 824 milioni di euro da qui al 2027. Questo per supportare il comparto in un periodo non semplice, di transizione e di cambiamento.

Il sostegno complessivo che viene attivato con un primo pacchetto di bandi che verrà inizialmente reso disponibile è di 110 milioni di euro, principalmente da investire nell’ottica della sostenibilità, del ricambio generazionale e dell’innovazione finalizzata al consolidamento di nuove tecniche colturali, con uno sguardo in particolare ai più giovani. 

Per affiancare le imprese del territorio, l’Ufficio agricoltura di Banca Prealpi SanBiagio ha pensato di organizzare un convegno tecnico sul tema, che consegni le linee guida da considerare nell’affrontare il complesso percorso che può portare all’ottenimento di questi aiuti.

Nel farlo ha chiamato a parlare alcuni professionisti della Regione Veneto e di Avepa Treviso: sul palco dell’Auditorium di Tarzo assieme a Luciano Soldan, referente dell’Ufficio Agricoltura, c’erano infatti anche il dottor Franco Contarin, direttore della Direzione ADG FEASR Bonifica e Irrigazione della Regione Veneto e il dottor Arturo Pizzolon, responsabile dello Sviluppo Imprese e Territorio, SUA-AVEPA Treviso.

Erano presenti in sala un centinaio di imprenditori e alcune autorità locali, ovvero coloro che hanno voluto approfondire come orientarsi e specialmente come redigere la domanda correttamente: come ha consigliato il dottor Pizzolon, infatti, “è necessario essere certosini nella compilazione della domanda, verificando che sia completa in tutte le sue forme. Spesso a far scivolare via questi contributi non è la valutazione vera e propria dell’ente, ma l’assenza di qualche documento essenziale”.

L’accesso a questi contributi è impegnativo, – anticipa il direttore Contarin, che ha anche esposto la relazione del dottor Alberto Zannol, direttore della Direzione agroalimentare della Regione Veneto, impossibilitato a partecipare – richiedono chiarezza di idee da parte dell’azienda. Idee che siano trasponibili in un piano aziendale da condividere online”.

“L’agricoltura si definisce un settore primario non soltanto perché provvede all’alimentazione della nostra specie ma anche perché provvede alla gestione del territorio, delle biodiversità e, complessivamente, dell’ecosistema, anche in vista del cambiamento climatico – commenta invece Luciano Soldan – Infatti, noi come Ufficio Agricoltura, stiamo portando avanti anche un progetto che riguarda lo studio sui cambiamenti climatici grazie a una collaborazione con un’università spagnola”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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