Tarzo, deteneva armi illegali, arresto convalidato per l’artigiano 56enne, e obbligo di dimora, ma potrà lavorare

“Non ho mai usato quelle armi, erano vecchie e le ho avute per caso”. Si è difeso così davanti al gip Bruno Casciarri, l’artigiano 56enne di Tarzo arrestato sabato scorso con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni da guerra.

L’uomo, assistito dall’avvocato Enrico D’Orazio, ieri durante l’udienza di convalida ha deciso di rispondere alle domande del giudice e ha raccontato come è venuto in possesso delle pistole e delle munizioni trovate dai carabinieri.

I militari erano arrivati a casa sua per una perquisizione, scattata in seguito alla denuncia presentata dall’ex compagna che lo accusava: “Mi ha minacciato con una pistola”. Nel furgone dell’artigiano, erano state trovate una pistola scacciacani, una semiautomatica Browning calibro 9 con matricola abrasa, un revolver calibro 32 Peters e una semiautomatica Beretta oltre a 209 cartucce calibro 9 e 34, tutto posto sotto sequestro.

Il mio assistito ha spiegato di aver avuto la Beretta come permuta per un lavoro eseguito oltre vent’anni fa per un cliente di Tovena. Mentre le altre due pistole, ha riferito di averle trovate nel bosco, scovate dal suo cane attirato dalla carta per alimenti nella quale erano accartocciate”.

Il gip ha convalidato l’arresto e ha disposto per il 56enne, incensurato, l’obbligo di dimora a Tarzo con possibilità di spostarsi anche fuori comune per svolgere il suo lavoro. Quanto alle accuse dell’ex, il legale spiega: “Il mio assistito è convinto che si sia trattato di una vendetta perché è stato lui a mettere fine alla relazione”.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: Carabinieri di Vittorio Veneto).
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