Tarzo, premiati i cacciatori della riserva alpina di caccia per la “selezione al cinghiale” con un contributo di 1700 euro

Nel 2018 hanno abbattuto una quarantina di cinghiali, dando una grossa mano alla selezione di questi mammiferi della famiglia dei suidi che nei territori prealpini della Vallalta si stanno moltiplicando a ritmi impressionanti.

Stiamo parlando dei cacciatori della “riserva alpina 30 di Tarzo”, che l’amministrazione del sindaco Vincenzo Sacchet, ha deciso di sostenere in questa importante attività, con un finanziamento di 1700 euro.

I soldi, come spiegato dal sindaco, saranno usati dai cacciatori per le spese veterinarie e di macellazione. Ma perché i cinghiali sono divenuti un problema? Negli ultimi anni il loro numero è aumentato a dismisura. Una femmina può partorire da un minimo di 2-3 cuccioli fino ad un massimo di 7-8 con episodi eccezionali anche di 10-12 .

Un adulto può raggiungere i 150 massimo 180 centimetri di lunghezza e con un’altezza di un metro, mentre il peso cambia per il maschio dai 50 ai 175 chili e per la femmina tra i 35 e 150 chili.

Degli autentici “bestioni” che per nutrirsi arrecano grossi danni ai pascoli e alle coltivazioni agricole e che durante gli attraversamenti stradali, causano incidenti potenzialmente devastanti. L’uomo caccia il cinghiale per la prelibatezza delle carni, mentre tendenzialmente il cinghiale non attacca l’uomo e in caso di incontri casuali preferisce allontanarsi.

Nell’eventualità che non esistano vie di fuga e si sentano minacciati, soprattutto le femmine con i cuccioli, possono però cimentarsi in un attacco disperato che, vista la loro mole, più essere pericolosissimo per l’uomo. Da qui il piano di selezione messo in atto tutta la riserva provinciale alpina tramite la caccia regolamentata in altana.

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Freepik).
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