La disattenzione, l’uso del telefonino e la distrazione, che comporta fuoriuscite in solitaria e scontri frontali o laterali, possono essere fatali.
Lo dicono i dati del Centro monitoraggio provinciale della Provincia di Treviso sugli incidenti, che raccoglie e mette insieme le rilevazioni dei Carabinieri, della Polizia Stradale e delle Polizie locali dei 94 Comuni della Provincia di Treviso.
“Sull’analisi dell’ultimo triennio, tolto il 2020 che è un anno anomalo, abbiamo basato le nostre azioni concrete – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – Avevano tolto i fondi alle Province fino a quando non si sono resi conto di quanto eravamo fondamentali. Ora finalmente torniamo a investire, con i bandi dedicati ai Comuni per le opere. E abbiamo anche molto altro in cantiere, grazie all’analisi dei dati che compiamo con lo scrupoloso lavoro dei nostri uffici e soprattutto l’attenta rilevazione di Carabinieri, Polizia stradale e Polizie locali che quotidianamente svolgono un instancabile e fondamentale lavoro sul territorio. I morti degli ultimi giorni fanno male, malissimo, sono il campanello d’allarme di un fenomeno che noi avevamo già intuito, grazie ai dati, e per il quale abbiamo già da tempo iniziato a mettere in campo diverse azioni“.
Nel 2019 (ultimo anno con rilevazioni complete da prendere in considerazione secondo l’Istat, dato che il 2020 a causa del lockdown è da considerarsi anomalo) erano stati 56 i decessi stradali e 3.085 i feriti, un dato che comunque poneva la Provincia di Treviso sulla buona strada per la riduzione dei decessi tra il 2010 e il 2020. Se nel 2017 dunque si era toccata la quota minima di 53 decessi, da quel momento in poi è iniziata una lenta risalita.
Per quanto concerne i dati 2019, sono gli automezzi nel 60% a essere oggetto di incidente con deceduti, seguono i motocicli (13%), gli autocarri (11%) e le biciclette (10%). Per gli incidenti con lesioni, invece, predomina l’auto privata: 72%.
Il dato che più rende l’idea del periodo attuale è senza dubbio quello della natura dell’incidente mortale: la maggior parte sono fuoriuscite autonome, scontri frontali e scontri laterali, proprio come avvenuto in questo tragico agosto 2021.
Inoltre, rispetto agli anni precedenti, l’ultimo periodo ha fatto ritornare alto l’indice di mortalità tra le 4 e le 7 di mattina, invertendo una tendenza che nell’ultimo decennio aveva invece visto le ore di punta di entrata e uscita dal lavoro come più pericolose.
La distrazione alla guida è una delle cause predominanti. Nel 2019 sono state rilevate 310 fuoriuscite autonome, 12 delle quali sono state fatali per 15 persone (quasi il 27% dei decessi dell’intero anno), che non sempre erano i conducenti.
In nessuna di queste è stato segnalato il mancato rispetto dei limiti di velocità, e nella maggior parte dei casi le condizioni meteo erano di tempo sereno, il fondo stradale era asciutto e il tratto di strada era rettilineo, pertanto le cause dei sinistri sono imputabili alla disattenzione.
Se aggiungiamo che sono in aumento le contravvenzioni sia per utilizzo dello smartphone alla guida (+25%) sia per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza (+40%) abbiamo il quadro della situazione.
“Il ritorno a una sorta di normalità ha portato con sé il ritorno del traffico, ma sembra che la distrazione e la disattenzione siano una costante di quest’ultimo periodo – prosegue Marcon – Per questo, ora che ci hanno ripristinato la possibilità di investire, la Provincia è pronta a fare la propria parte, come è stato fatto con incredibili risultati dalle amministrazioni precedenti: abbiamo tutti i dati, torniamo a fare azioni di sensibilizzazione mettendoci in rete con tutti gli attori in causa, a partire dalla Regione”.
“Concludo con un appello, sentito, accorato e personale, dato che io stesso per lavoro sono molto spesso in strada: so che dopo un anno e mezzo in cui siamo stati costretti a casa o comunque a spostarci poco, la voglia di ‘evadere’, di spostarsi è tanta – prosegue Marcon – Ma non dobbiamo abbassare la guardia, mai. Che si sia al volante di un’auto, sopra una moto, in bicicletta, in monopattino o a piedi. Il pericolo avviene come abbiamo visto per nostra disattenzione, magari proprio quando siamo a due passi da casa, quando ci sentiamo sicuri. Attenzione, sempre. Tutti assieme potremo portare a zero il numero di decessi mortali”.
(Foto: Provincia di Treviso).
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