Forzare le porte dei bus e lanciarsi dal mezzo in corsa per eludere i controlli: la Polizia locale identifica alcuni giovani per scoraggiare la pericolosa “moda”

L'ultima "moda" in voga a Treviso pare consista nel forzare le porte dell'autobus per poi gettarsi dal veicolo in corsa, il tutto al solo scopo di eludere i controlli dei biglietti
L’ultima “moda” in voga a Treviso pare consista nel forzare le porte dell’autobus per poi gettarsi dal veicolo in corsa, il tutto al solo scopo di eludere i controlli dei biglietti

Che gli episodi di violenza e vandalismo sui mezzi Mom siano ormai all’ordine del giorno è risaputo. L’ultima “moda” in voga a Treviso pare consista nel forzare le porte dell’autobus per poi gettarsi dal veicolo in corsa, il tutto al solo scopo di eludere i controlli dei biglietti.

L’affermarsi di questa pratica pericolosa, e così di altre “abitudini” come sputare, fumare all’interno degli autobus o attivare senza motivo il freno di emergenza, ha spinto gli autisti di Mom – Mobilità di Marca, esasperati dalla situazione, a richiedere l’intervento della Polizia locale che martedì in orario di punta (verso le 13) ha atteso di fronte alla fermata della stazione ferroviaria una navetta proveniente da un istituto scolastico della città.

A bordo viaggiano alcuni protagonisti delle bravate commesse nei giorni precedenti, che sono stati identificati senza opporre resistenza. Al momento non è scattata alcuna denuncia, ma il messaggio di avvertimento è stato consegnato ai destinatari in modo forte e chiaro. Quella di martedì ha preso la forma di una vera e propria operazione congiunta di Polizia locale e controllori con l’intenzione di riportare un po’ di ordine sui mezzi del servizio pubblico.

Sulla preoccupazione dei conducenti Mom riguardo ai frequenti episodi, anche ben più gravi  se pensiamo all’aggressione avvenuta a Treviso ai danni di un autista il mese scorso, si è espresso duramente il presidente dell’azienda di trasporto trevigiana Giacomo Colladon, che a febbraio ha denunciato un generale “problema di ordine pubblico”, tanto da richiedere un incontro con il questore e il prefetto.

Da parte loro alcuni autisti, come quello coinvolto in un altro increscioso episodio avvenuto a Riese Pio X a febbraio scorso, auspicano il ritorno ai “vecchi metodi con un vigilante a bordo in orario scolastico”. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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