Due auto gli sbarrano la strada, bus Mom costretto a fermarsi. Il conducente: “Scena da poliziesco, non mi sento sicuro”. Colladon: “Intollerabile”

Un altro grave episodio si è verificato ai danni di un'autista della Mom

Non c’è pace per gli autisti Mom, per i quali subire violenza verbale o, ancor peggio, fisica è ormai all’ordine del giorno.

Dopo il fattaccio di sabato a Treviso, a denunciare un altro grave episodio è un autista di Mom di lunga esperienza che questa mattina, poco dopo le 7, a Riese Pio X è stato costretto a interrompere la corsa sulla linea 204 da Villa d’Asolo a Castelfranco Veneto dopo avere rischiato di essere speronato da due auto guidate dai genitori che avevano accompagnato i figli a prendere il bus.

Sembrava di stare in un film poliziesco: non ho mai visto in undici anni una cosa del genere” racconta ancora incredulo il conducente, premettendo che “ciascun conducente deve seguire una precisa tabella di marcia in cui sono indicate le fermate che deve effettuare”. I due stop presenti a Riese Pio X, quello in centro e quello di via Castellana (in corrispondenza di Parolin Auto) erano appannaggio di un altro mezzo che seguiva a poca distanza. 

Quelle fermate non mi competevano – ribadisce -. Anche volendo, il 12 metri a due assi che guidavo non mi permetteva di caricare le persone. Tuttavia, vedendo che tiravo dritto, due auto ferme agli Stop guidate da due uomini mi hanno inseguito e lampeggiato. Una, un’Audi A4 vecchio modello, mi ha sorpassato e si è buttata di traverso bloccandomi la strada all’altezza di Pasta Zara, costringendomi a frenare bruscamente a tre dita dalla sua auto”.

“L’uomo sceso dalla macchina ha iniziato a inveire contro di me insistendo per fare salire il figlio. Poi si è messo a insultare un passeggero che si lamentava del ritardo che questa interruzione stava causando. Inutile la spiegazione che quella fermata era di competenza del “jumbo” a tre assi che viaggiava dopo di me – prosegue l’autista -. Nel frattempo, dallo stesso Stop, è arrivata una seconda macchina a bloccarmi da dietro. Il guidatore è sceso e di prepotenza ha fatto montare la figlia sul bus. Non ho mai visto una cosa del genere in vita mia”.

“È un fatto gravissimo, non solo per l’interruzione di pubblico servizio ma perché ha messo in pericolo i passeggeri, costringendomi a una violenta frenata. Ho temuto per me stesso perché dopo gli insulti c’è mancato poco che si arrivasse alle mani – conclude -. Sta di fatto che, caricati a forza i ragazzi, siamo ripartiti. Si sta sorpassando il limite, lavorare in queste condizioni è insostenibile: io amo il mio lavoro ma non mi sento più sicuro. Una soluzione? Tornare al vecchio sistema, un vigilante a bordo in orari scolastici”.

Che esista un problema serio di ordine pubblico lo ha affermato anche il presidente di Mom Giacomo Colladon che questa mattina, alla luce dell’aggressione ai danni di un autista avvenuta sabato a Treviso, ha richiesto un incontro con prefetto e questore. In riferimento all’episodio di Riese, Colladon parla di un “caso intollerabile, segno di una maleducazione e prepotenza ingiustificata da parte dei genitori. Poi non sorprendiamoci se i loro figli aggrediscono gli autisti”.

A Riese – prosegue il numero uno di Mom – non abbiamo mai lasciato a piedi nessuno. In quel tratto in orario scolastico passano sei autobus di alta capacità che si spartiscono le fermate, forse i due prepotenti non ne sono a conoscenza. Dispiace che nel marasma l’autista non sia riuscito a prendere le targhe delle auto. In quel caso non avrei esitato a fare denuncia, l’interruzione di pubblico servizio è perseguibile penalmente. Mi appello alla coscienza di queste persone, ammesso che ce l’abbiano: se hanno da dirci qualcosa che si facciano avanti”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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