Uffici assicurativi chiusi ovunque per martedì 27 aprile, per lo sciopero a livello nazionale, organizzato dal Sindacato Nazionale degli Assicuratori Sna contro la burocrazia che appesantisce il lavoro producendo “quintali” di carta e infastidendo non poco anche gli utenti.
“Sottolineo come non ci sia alcuna rivendicazione economica o richieste a favore degli Agenti di assicurazione – spiega Ottavio Pasquotti, vittoriese e presidente provinciale del sindacato agenti -, ma esclusivamente una pressante richiesta di eliminare inutili adempimenti burocratici che danneggiano i Consumatori e limitano la possibilità di prestare una vera consulenza come ogni Agente chiede di poter fare nell’interesse degli assicurati”.
L’introduzione delle nuove norme dell’authority del settore, secondo gli agenti assicurativi, impone ulteriore burocrazia nella convinzione forse mal riposta che una produzione alluvionale di carta, per lo più inutile, sia sinonimo di maggiore informazione al cliente.
Claudio Demozzi, Presidente Nazionale del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione che ha organizzato la manifestazione, con l’appoggio unanime dei Gruppi Aziendali Agenti di quasi tutte le compagnie operanti in Italia, ha dichiarato che “Il Regolamento Ivass e il provvedimento Ivass entrati in vigore il 1. di aprile scorso, hanno gravato le agenzie di adempimenti burocratici inutili e persino inattuabili in quanto conflittuali con alcune disposizioni precedentemente adottate dall’Istituto di Vigilanza e dalla Legge”.
Nel manifesto che gli agenti hanno affisso all’ingresso delle loro agenzie per informare la clientela circa le motivazioni che li hanno spinti a chiudere le agenzie, si legge inoltre che “Il Sindacato Nazionale Agenti ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro l’attacco portato dall’Istituto di Vigilanza (Ivass) al libero esercizio dell’attività Agenziale”.
“Gli Agenti di assicurazione – ha concluso Demozzi – sono al servizio del Paese nella loro funzione sociale e lo sforzo di prevenzione messo in atto dall’Ivass andrebbe rivolto verso talune reti di intermediari non professionali e verso modalità di raccolta assicurativa che si prestano troppo facilmente alla truffa come ad esempio la vendita online. Non certo verso le agenzie dove gli assicurati ricevono, da due secoli, un servizio di consulenza e assistenza di elevato spessore professionale improntato al massimo dell’onestà e del rigore”.
(Foto: Facebook).
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