“Un posto per tutti”: al via il nuovo anno associativo delle Acli. Domenica celebrazioni con i vescovi di Treviso e Vittorio Veneto

Saranno i vescovi di Treviso monsignor Michele Tomasi e di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo ad aprire l’anno associativo delle Acli di Treviso domani, domenica 16 gennaio. Due le celebrazioni liturgiche in programma, una nella parrocchia di Roncade alle ore 10 e una a Zoppè di San Vendemiano alle 11, animate dalle comunità e dai Circoli Acli presenti in quei territori.

Oltre 5 mila soci in provincia di Treviso, a cui si aggiungono 3 mila associati dell’Unione Sportiva Acli e più di 4 mila tesserati della Federazione anziani e pensionati: a questi numeri vanno aggiunte le migliaia di persone che ogni anno accedono ai servizi di Patronato e Caf nelle 10 sedi della provincia e i volontari che nei 21 circoli sono presenti con attività di animazione del territorio, di rete, di prossimità.

“Un posto per tutti”, dove tutti possono trovare le risposte che cercano, le occasioni per partecipare, le opportunità di impegnarsi dentro alla vita delle comunità in modo concreto. Cercheranno di essere soprattutto questo, nel 2022, le Acli di Treviso, insieme alle altre Acli in ogni provincia d’Italia, un luogo dove tutti possono trovare spazio, tempo, ascolto, attività e progetti.

L’occasione del 16 gennaio è soprattutto il rinnovo dell’impegno che, da quasi ottant’anni, vede le associazioni cristiane dei lavoratori italiani in prima linea per la promozione di una società più giusta. Un impegno che risuona quanto mai attuale in questo momento storico così particolare, in cui l’emergenza sanitaria si è saldata con una emergenza economica e sociale.

“Continueremo ad essere strumento affinché lavoratori e cittadini, uomini e donne, di qualsiasi nazionalità, vivano pienamente attraverso l’impegno sociale a favore del prossimo e della comunità – ribadisce Alessandro Pierobon, presidente delle Acli di Treviso – . In particolare, seguendo l’esortazione del Laudato Si’, le nostre Acli rinforzeranno la loro capacità di ascoltare e far ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri. A contrastare ogni forma di sfruttamento, umano, lavorativo, economico e ambientale. A promuovere un’ecologia integrale, accedendo una luce di speranza concreta per le generazioni future. Ad operare, con solidarietà e responsabilità, per costruire una nuova qualità del lavoro e del vivere civile, nella convivenza e cooperazione fra culture ed etnie diverse, nella costruzione della pace, nella salvaguardia del creato”.

Con la rete di Circoli e servizi, attivi e presenti in modo capillare nel territorio, le Acli garantiscono un lavoro di animazione delle comunità e di assistenza ai lavoratori e ai cittadini, con particolare attenzione alle fasce più fragili e impreparate alle sfide poste dalla pandemia. Solo dando a tutti la possibilità di far valere appieno i propri diritti e di sviluppare integralmente la propria persona è possibile migliorare la qualità della vita dei singoli e, di conseguenza, il benessere dell’intera comunità.

(Fonte e foto: ACLI).
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