Si è tenuto lo scorso sabato sera l’annuale raduno in notturna del Subaru Club Veneto, un gruppo creato nel 2019 da un appassionato di questa vettura, leggenda del WRC per quasi vent’anni.
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Il Subaru World Rally Team ha portato a casa tre titoli mondiali e altrettanti piloti (il celebre Colin McRae, per esempio), ma la tre volumi Impreza, erede della Legacy, si è decisamente guadagnata un posto tra le automobili più iconiche di sempre, destinata quindi a regnare nel mercato automobilistico per molto più a lungo. Con la vernice blu mica, con i cerchi color oro e l’alettone sporgente, la nipponica ha fatto sognare intere generazioni di ragazzi, che hanno desiderato di guidarne perlomeno la versione stradale.
Ultimamente le sei generazioni dell’Impreza, dal 2011 WRX, e in particolare la versione Sti (Subaru Tecnica International) hanno avuto un repentino incremento del loro valore di mercato: se soltanto nel 2017 si poteva tranquillamente acquistare una Sti “faro a goccia” del 2004 a ventimila euro, oggi ne servono oltre il doppio. In più, la rarità di una Subaru con meccanica originale, quindi senza elaborazioni che ne potenzino i rendimenti, ha reso ancora più costoso acquistarne una, tanto che in Italia sono nate concessionarie specializzate soltanto nell’importazione di questi modelli da altri Paesi.
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Per questi motivi avere una Subaru è anche una questione di passione e di sacrifici: a parte il costo della benzina, i motori, per quanto solidi e performanti, sono anche estremamente delicati, specie nelle ultime cilindrate 2.5. Su strade di montagna come il Monte Tomba e il Cesen, le bilanciatissime trazioni integrali dell’Impreza hanno pochi rivali e, in mano a un buon pilota, i cavalli brutali a cinque stelle delle Pleiadi danno da sudare anche ai modelli di oggi.
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Così Omar Cadorin, presidente del club veneto, ha trovato in fretta degli amici con cui condividere la sua passione e quando possibile organizza raduni nella Marca, dove confrontarsi con altri possessori di Subaru o altre auto simili.
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Una ventina di loro si è trovata sabato scorso davanti alla cantina Ruggeri, per poi percorrere il Monte Cesen da Valdobbiadene, scendere fino a Combai, e tornare indietro fino al Monte Tomba. Un percorso che, a parte qualche comprensibile lamentela per il rombo (che tra gli amanti dei motori è invece un piacere), ha affascinato i partecipanti.
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Erano presenti modelli a faro tondo, quelli a falco e le così dette “old”: notevole tra tutte le altre anche una Spec C Ra-r (in foto, quella grigia), con 320 cavalli e il caratteristico alettone ad ali spezzate, prodotta in pochissimi esemplari e oggi stimata da 60 a 80mila euro in condizioni originali.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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