Le cantine di Vazzola e del Terraglio si fondono e danno vita alla nuova Cantina Produttori Piave Sile

Le cooperative Cantina Sociale di Vazzola (Vazzola, Treviso) e Società Cooperativa Agricola Cantina del Terraglio (Mogliano Veneto, Treviso) diventeranno nel prossimo futuro un’unica realtà: la Cantina Produttori Piave Sile.

La fusione, che è stata votata a larghissima maggioranza e sarà formalizzata a breve di fronte al notaio, segue la scia aperta da altre cantine negli ultimi anni, quella di coinvolgere cooperative trevigiane (che si sono legate talvolta a realtà di regioni limitrofe), adottando logiche di economia di scala e di coesione per raggiungere obiettivi comuni.

Ciò a conferma di quanto era stato rilevato anche dalle Confcooperative Belluno e Treviso, che, già in occasione della presentazione della propria annuale ricerca agroalimentare territoriale, a metà giugno, avevano evidenziato l’esigenza di individuare strategie per fare in modo che le cooperative diventassero ancor di più punti di riferimento per il sistema agricolo (ed in generale economico) locale e, al tempo stesso, riuscissero ad imporsi come player determinanti all’interno delle rispettive filiere, che assumono ormai rilevanza internazionale.

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Si uniscono, dunque, due realtà: la Società Cooperativa Agricola Cantina del Terraglio, presieduta da Carlo Rivaben, nata nel 1964, che conta oggi 203 soci e si occupa della produzione di Prosecco Doc, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Franc, Manzoni, Verduzzo, Raboso, Rosato, Merlot, con 38 mila quintali di conferimenti e un fatturato di 3,5 milioni di euro (2019); e la Cantina Sociale di Vazzola, presieduta da Claudio Venturin, fondata nel 1959, che riunisce 346 soci e conta 173 mila quintali di conferimenti, per un fatturato di quasi 15 milioni di euro (2019).

È evidente, perciò, il grande impatto economico del sistema cooperativo trevigiano nel settore vitivinicolo: dal quasi 50% delle uve destinate a Prosecco Doc a oltre il 60% per il Pinot Grigio delle Venezie Doc.

È un sistema ancora in crescita e potenzialmente in grado di influenzare le strategie dell’intera area centro orientale della nostra regione e, soprattutto, è in grado di influire sull’andamento di tre delle più grandi denominazioni d’origine a livello nazionale, sia in termini di superfici che di valore.

Considerando il peso del Veneto nella produzione e nell’export dell’intero Paese, che, a sua volta, è uno dei maggiori player a livello mondiale, si comprende come la cooperazione vitivinicola trevigiana (composta da 16 imprese con oltre diecimila soci produttori) si trovi di fronte alla necessità (e alla responsabilità) di assumere pienamente il ruolo di traino del settore.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: web).
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