“Le stazioni sono degli elementi di rammendo” affermava Renzo Piano: proprio per questo motivo il progetto presentato questa mattina a poche centinaia di metri da una delle più importanti scali ferroviari del Nord-Est ha lo scopo di ricucire Mestre e Marghera, ad oggi “tagliate” dai binari.
La nascita di un nuovo spazio urbano sopraelevato rispetto ai binari e che consentirà il collegamento grazie allo scavalco della linea ferroviaria, avrà una larghezza di 30 metri e sarà composto da tre fasce. Una dedicata all’attraversamento ciclopedonale, una all’area di stazione e la terza che vedrà alcuni negozi a doppio affaccio.
La gara per l’appalto dell’opera da 100 milioni di euro avverrà nei prossimi mesi. Entro la fine dell’anno dovrebbero iniziare i lavori di realizzazione, che dureranno quattro anni. “Lavoreremo per rendere visibili i cantieri a discapito di qualche disagio”, ha affermato l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi) Gianpiero Strisciuglio.
Saranno potenziate, inoltre, su entrambi i fronti le connessioni intermodali tramite una riorganizzazione più funzionale dei servizi di sosta e un incremento del sistema di TPL.
L’attuale fabbricato sarà sostituito da un edificio più nuovo e moderno, destinato a servizi per il viaggiatore come biglietterie, sale d’attesa, attività ricreative e commerciali.
Tra gli interventi previsti l’innalzamento del marciapiede del binario ad altezza 55 centimetri e la realizzazione di una nuova uscita in superficie lato Marghera, in acciaio e vetro dotata di scala e ascensore.
“È sempre molto il tempo d’attesa per la realizzazione di queste opere – ha dichiarato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – abbiamo valorizzato alcuni aspetti come le scale mobili per una maggiore fruibilità”.
Una stazione ponte sulla ferrovia di Mestre fu anche la tesi di laurea del sindaco di Venezia: “Quest’opera voglio dedicarla a mia mamma – aggiunge -, che all’epoca mi vedeva disegnare questi progetti nel tavolo di fòrmica di casa. Poi abbiamo costruito un plastico, ed ora a quasi cinquant’anni di distanza vedo la realizzazione di un progetto simile, capite che il problema italiano sono i tempi lunghi”.
“Sono interventi che ci permettono di riorganizzare la città. – ha affermato il governatore del veneto Luca Zaia – Devo anche dire che stiamo parlando di uno dei molti interventi che – grazie alle Olimpiadi – stanno facendo vivere un nuovo rinascimento alla nostra regione”.
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