Oltre duecento ragazzi sono bloccati ad Orlando, Stati Uniti, a causa del coronavirus. Tra questi giovani che lavorano al parco Disneyworld, situato nello stato della Florida, c’è anche lei, Luna, giovane vidorese di 19 anni, che da qualche giorno si è ritrovata spalle al muro per via delle complicazioni dovute alla diffusione del virus giunte anche nello stato americano, pesantemente colpito di recente dall’ondata di contagi.
“Inizialmente ero tranquilla – afferma Luna – poichè ci avevano messo in cassa integrazione, assicurandoci che non ci sarebbero stati problemi per quanto riguarda l’alloggio e i pagamenti, ma le cose si sono complicate terribilmente qualche giorno fa, quando io e tanti altri ragazzi che sono qui con me, avvisandoci tramite email, ci è stato comunicato che dobbiamo liberare case e appartamenti di proprietà del parco entro il 17 aprile“.
Una problematica non da poco poichè le linee aeree tradizionali non garantirebbero un rientro per tutti in modo sicuro. Per questo Luna, assieme ad altri ragazzi, ha contattato in queste ultime ore la Farnesina, che si sta occupando di farli rimpatriare in Italia cercando di organizzare un volo, ma la questione non è così semplice e immediata come spiega la giovane vidorese.
“Il problema principale è che, innanzitutto, dobbiamo trovare un modo per arrivare a New York, unico aeroporto che ci consente di effettuare il rimpatrio dagli Usa e trovare di conseguenza un volo interno che ci permetta di arrivare lì – continua Luna -. Il secondo punto riguarda la situazione che sta attraversando la città stessa (che conta il maggior numero di contagi in tutti gli Stati Uniti), si tratterebbe di stare ed eventualmente aspettare molte ore in aeroporto, andando incontro a rischi elevatissimi per la nostra salute“.
Ma non è finita qui: “Inoltre, voli da New York che ti permettono di tornare in Italia ce ne sono pochissimi. Ci è stato riferito che Alitalia ha messo a disposizione un solo volo al giorno, non di linea ma militare, grazie alla Farnesina, con prezzi che variano dai 1.000 ai 4.000 euro e che vanno ad aggiungersi ai soldi che spenderei da Orlando. Ci è giunta poi notizia che qualora riuscissimo ad arrivare in Italia, l’aereo potrà atterrare solo a Roma, specificando che non è possibile poi prendere treni o altri mezzi di trasporto al di fuori dell’automobile, in cui un mio familiare deve venire personalmente a prelevarmi, oppure andare in cerca di un altro volo interno, ma, considerato che quasi tutti gli aeroporti sono chiusi, rimarrebbe solo Bologna, se ho la fortuna di trovare un biglietto“.
“E’ una situazione drammatica, spero che tutto si risolva e vada per il meglio – conclude Luna -. C’è ancora molta incertezza, fortunatamente ci hanno comunicato che la questione è arrivata ai piani alti del Governo italiano e che si stanno mobilitando per trovare una soluzione a tutto ciò cercando di farci tornare in tutta sicurezza. Spero che lo Stato italiano non ci abbandoni in questo momento“.
Una vera e propria odissea per Luna, partita solo lo scorso novembre in cerca di un’entusiasmente avventura lavorativa in uno dei paesi più importanti al mondo ma che, a distanza di alcuni mesi, si è trasformata in un incubo.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Luna Prevedello).
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