Vidor, assolti titolari dell’azienda agricola Le Rive: senza colpe per un tragico incidente sul lavoro

La Corte di Cassazione ribalta le sentenze di primo e secondo grado e assolve, perché il fatto non sussiste, Luisa Francesca Bellussi e il marito Bernardo Piazza, titolari della Ce.vi.v., società proprietaria dell’azienda agricola Le Rive di Colbertaldo, frazione di Vidor.

Gli imprenditori erano finiti a processo per la morte di un loro dipendente, Adriano Da Re, rimasto vittima di un infortunio mentre lavorava in cantina. Difesi dagli avvocati Pietro Barolo e Italo Albanese, erano stati condannati in primo grado e la sentenza era stata confermata in appello.

Ma il ricorso per Cassazione ha trovato accoglimento con una sentenza che sancisce, senza rinvio, la loro innocenza. L’incidente sul lavoro si era verificato il 23 giugno del 2014. Quel giorno Da Re stava potando una siepe insieme a un collega.

Per raggiungere le fronde più in alto era salito su una gabbia metallica posizionata sopra un muletto e sollevata. Durante il lavoro però cadde a terra. Nonostante i soccorsi tempestivi e le cure dei medici dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, il 50enne morì dopo 10 giorni agonia, il 3 luglio. I titolari dell’azienda vinicola finirono a processo per omicidio colposo.

E furono condannati a una pena di un anno, confermata anche dai giudici della corte d’appello. Ora però la Cassazione ha ribaltato le sentenze, accogliendo il ricorso delle difese e giudicandoli innocenti. Gli avvocati Barolo e Albanese sono riusciti a dimostrare che l’idea di mettere la griglia sul muletto fu di Da Re e del collega.

“Così come fu una loro iniziativa il taglio della siepe – spiega l’avvocato Barolo -. Eccentrica, abnorme e del tutto sconosciuta ai titolari non avevano dato loro alcuna direttiva, visto che per quel lavoro, come abbiamo dimostrato con contratti e fatture, era stato incaricato un giardiniere professionista”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: web).
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