Pati Montello, con gli agricoltori parte il confronti sul progetto. Si unisce anche Caerano con il suo Montelletto

I sindaci dell’area montelliana hanno incontrato a Volpago la Consulta degli agricoltori del Montello, rappresentati dal loro portavoce Thomas Marini (nella foto), per illustrare il Piano di assetto territoriale intercomunale (Pati), che andrà sostituire un piano d’area Montello che ormai ha 40 anni e concepito in un’epoca in cui non esistevamo gli strumenti digitali e che aveva introdotto una serie di segni ideogrammatici. Poi, è arrivata Rete natura 2000 con una cartografia realizzata con pochi rilievi cartografici.

I Comuni interessati sono sei: Montebelluna, Crocetta, Volpago, Giavera e Nervesa. A questi si è aggiunto anche a Caerano di San Marco, perché si è deciso di estendere il Pati al Montelletto.

Fondamentale, per la realizzazione del Piano, l’incontro con l’assessore regionale all’urbanistica, la Direzione generale della Soprintendenza e con i tecnici dei rispettivi Uffici. E’ stato ritenuto opportuno non procedere con una variazione del Piano d’area che richiede passaggi in Regione, bensì con l’adesione di un Pati in grado di declinare gli indirizzi generali del Piano d’area, tenendo conto anche delle esigenze reali di chi vive sul Montello.

Quanto a rete Natura 2000, la Regione Veneto ha condotto una revisione radicale della cartografia, molto più puntuale di quella di 20 anni, che sarà presentata per novembre.

Il Pati ha cercato di tenere conto delle varie istanze. Da quelle di chi coltiva e vive il Montello, alle istanze delle normative, alle preoccupazioni degli ambientalisti. Sul progetto ha lavorato un raggruppamento di professionisti che comprende lo studio Sistema del professor Sbetti con Archistudio & Beninca (agromomo) & Barbieri (geologo).

“La sfida è complessa – ha detto il presidente del Pati, Marzio Favero -. Abbiamo voluto sentire per primi coloro che rappresentano gli agricoltori del Montello che, fino a prova contraria, sono i veri manutentori del Colle: senza di loro si avrebbe solo una boscaglia incolta. Sottolineo questo aspetto per evitare fraintendimenti con gli ambientalisti che hanno le loro buone ragioni: senza gli agricoltori non avremo valori ambientali da difendere perché dell’antico bosco veneziano sono rimaste labili tracce e non esisterebbero i prati della biodiversità”.

“Questo tema è forse il più delicato – sottolinea – non c’è dubbio che servano dei prati sul Montello anche per favorire la presenza di insetti utili. Ma nel Montello i prati non sono stabili ed in grado di sussistere da se stessi in quanto tali, bensì sono prati stabilizzati, ovverosia che non vengono attaccati dalla Robinia, dalla “pseudo acacia”, purché gli agricoltori provvedano alla pulizia e alla sfalcio dell’erba. E’ per questo che gli agricoltori sono i veri manutentori paesaggistici del Montello. Ora saranno sentiti tutti gli altri portatori di interesse sul Montello programmando un ciclo di incontri rivolti ai residenti e alle associazioni ambientalistiche“.

Fra le questioni emerse vi è stata quella delle Grave di Ciano del Montello. Il sindaco di Crocetta, Marianella Tormena, ha espresso la sua preoccupazione per il progetto di realizzazione di vasche di espansione che avrebbero un impatto notevole dal punto di vista paesaggistico, sostenuta dalla piena solidarietà di tutti gli altri sindaci: “Il Montello è luogo di straordinario valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, un luogo sacro alla patria e alla memoria europea interessata dal sacrificio guidato dai soldati italiani e dai soldati provenienti da almeno altre 20 nazioni”.

“Si aggiunga – conclude – che la natura del Montello, argine naturale del Piave, è carsica e che la realizzazione di vasche di espansione potrebbe avere tutta una serie di controindicazioni idrogeologiche. Quindi nel corso dell’elaborazione del Pati si terrà conto anche di questa esigenza naturalistica confidando di poter aprire con Regione e Stato una riflessione che coinvolga sul tema delle emergenze idrauliche tutte le amministrazioni disposte lungo l’asta del Fiume dal Peralba alla Laguna Veneta”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Thomas Marini).
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