Spunta un arcobaleno prima della benedizione di chiesa e campanile restaurati

Un arcobaleno spunta prima della cerimonia a Venegazzù

Sabato 2 dicembre, in occasione dei festeggiamenti per il Patrono Sant’Andrea Apostolo, si è tenuta la cerimonia di benedizione della chiesa parrocchiale e del campanile di Venegazzù dopo i lavori di restauro.

Un momento significativo per la comunità di Venegazzù, per la quale chiesa e campanile rappresentano un importante punto di riferimento per la vita religiosa e comunitaria del paese.

La chiesa di Venegazzù

La chiesa venne edificata a partire dal 1765 grazie a un cospicuo prestito in denaro da parte di Marcantonio Spineda, mentre il campanile fu eretto fra 1855 e il 1883 su progetto dell’ingegner Antonio Monterumici.

Prima della cerimonia e dopo la pioggia è spuntato un doppio arcobaleno, un segno interpretato positivamente dalle persone che hanno voluto partecipare all’evento.

Il discorso del vicesindaco Renato Povelato

Presenti il vicesindaco Renato Povelato, gli assessori Manuela Bertuola e Daniel Venturinmonsignor Mauro Motterlini, Vicario Generale della Diocesi di Treviso, don Paolo Barbisan, direttore dell’Ufficio diocesano per l’arte sacra e i beni culturali, il parroco don Federico Gumiero, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Pro Loco di Volpago, dell’Avis e della Protezione civile, oltre a numerosi fedeli.

Dopo i saluti del vicesindaco Povelato e di don Paolo, è intervenuto l’architetto Fabio Nassuato, che si è occupato della progettazione e della direzione dei lavori eseguiti dalla ditta Nge srl di Farra di Soligo, rappresentata da Rudy MazzeroAlberto RuiAlessandro Mazzero e David Mazzero.

La benedizione del campanile

Il direttore dell’Ufficio diocesano per l’arte sacra e i beni culturali ha sottolineato che, anche grazie al Bonus Facciate, sono stati realizzati circa 80 interventi in tutta la Diocesi di Treviso, tra cui quello di Venegazzù.

L’auspicio è quello di rimettere in rapporto visivo la chiesa con Villa Spineda Gasparini Loredan, della quale l’edificio sacro era stato cappella gentilizia, assottigliando il verde per godere ancora di più della sua bellezza.

L’usura del tempo e l’effetto degli agenti atmosferici avevano causato un forte degrado sul rivestimento esterno di mattoni e anche su altre parti del campanile.

Molti mattoni sono stati sostituiti e altri integrati, anche i cornicioni in pietra d’Istria hanno avuto bisogno di intervento, comprese le graffe in metallo che connettono i vari elementi.

Nel corso dei decenni, le infiltrazioni d’acqua avevano causato la formazione di muffe e lo sgretolamento sia delle parti più morbide in laterizio, sia di quelle in pietra più dura.

Il quadrante dell’orologio rivolto ad est è stato consolidato internamente ed esternamente, riconnettendo con una micro-armatura le porzioni distaccate.

Negli interventi che hanno preceduto la benedizione da parte di monsignor Motterlini è stata raccontata la storia della chiesa e del campanile, sottolineando che la popolazione di Venegazzù è stata la vera finanziatrice della chiesa.

Nel cantiere, infatti, lavorarono i parrocchiani e i bisnenti che, come compenso, in molti casi ricevettero soltanto un bicchiere di vino.

La cerimonia è terminata con un momento conviviale nella Casa del giovane.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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