Un problema di salute le impedisce di entrare nelle Forze dell’Ordine ma Elisabetta non si perde d’animo: “Voglio occuparmi di soccorso alle persone”

Elisabetta Sartor
Elisabetta Sartor

Quante volte, soprattutto dopo l’emergenza Coronavirus, abbiamo sentito ripetere fino allo sfinimento che i giovani non vogliono più fare volontariato perché pensano solo a seguire gli influencer per diventare popolari nei social?

Tante, troppe volte ma questa visione non rende giustizia a molti ragazzi che ogni giorno combattono per andare controcorrente, dando il proprio contributo al miglioramento della società nella quale vivono e riconcorrendo i loro sogni.

È il caso di Elisabetta Sartor, 17enne di Volpago del Montello che vorrebbe fare carriera nell’ambito della Protezione civile oppure lavorare nelle Forze dell’Ordine.

Elisabetta Sartor

L’anno scorso Elisabetta ha conseguito la qualifica professionale nella Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene, ma i suoi occhi brillano solo davanti agli elicotteri, ai mezzi di soccorso e alle divise che indossano gli uomini e le donne della Protezione civile.

La Protezione civile per me rappresenta tutto – racconta la ragazza -: me stessa, la mia vita e il più grande amore in questa particolare fase della mia esistenza. La mia prima esperienza con la Protezione civile è iniziata quando avevo 14 anni. L’unica associazione che mi ha accolto, anche se ero minorenne, è la realtà del Nucleo Volontari Montello. Sarò grata a loro per sempre per avermi dato questa grande opportunità. Con loro mi sento in famiglia e sto bene. Quando sono insieme a questi volontari riesco a staccare da tutto il resto e faccio quello che mi piace veramente”.

Aiutare gli altri – continua -, e vedere il sorriso nel volto delle persone, mi regala sempre delle emozioni che non si possono descrivere. È una cosa bellissima, che non ha prezzo. Io affianco i volontari che mi stanno insegnando tante cose. Per ora ho fatto due corsi: antincendio ad alto rischio e il corso per operatori radio avanzato. Prossimamente farò anche il Blsd (Basic Life Support and Defibrillation), il primo soccorso e il base”.

Elisabetta ha abbandonato il mondo della ristorazione perché ha capito che la sua strada è un’altra: solo la Protezione civile, infatti, le fa battere il cuore.

Da piccola avevo due sogni – prosegue -: diventare medico di pronto soccorso, entrare nelle Forze dell’Ordine o nei Vigili del Fuoco ma, a causa di un problema di salute, non ho potuto perseguire quest’ultima strada. Mi sono comunque informata sui corsi da fare, ma la mia malattia è stata un ostacolo insormontabile. Non mi sono comunque persa d’animo e, andando a chiedere ai vari Corpi, ho iniziato a studiare e a prepararmi per il concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri. Mi sono anche allenata fisicamente ma un giorno, mentre nuotavo in piscina, ho avuto un problema e, dopo alcuni accertamenti, ho scoperto di avere una forma medio-grave di asma”.

“In quel momento è come se mi fosse caduto il mondo addosso – conclude la giovane volpaghese -, una sberla mi avrebbe fatto meno male. Con questo problema mi è impedito l’accesso nelle Forze dell’Ordine, perché non riuscirei a sostenere le prove fisiche. Quello è stato il periodo più duro della mia vita: ero letteralmente a pezzi perché il mio sogno era andato in frantumi. Spero comunque di poter lavorare nell’ambito del soccorso e delle emergenze, anche come autista di ambulanze o semplice soccorritore. Non mi stancherò mai di ripeterlo: senza il Nucleo Volontari Montello non avrei mai fatto tutte le belle esperienze che ho vissuto e non sarei quella che sono ora”.

Recentemente Elisabetta ha partecipato all’ultima edizione di “Pompieropoli” a Treviso: in quell’occasione è riuscita a farsi scattare una foto accanto all’elicottero di Treviso Emergenza.

Una piccola soddisfazione che spera possa essere di buon auspicio per il suo futuro professionale nel mondo del soccorso.

(Foto: per concessione della famiglia di Elisabetta Sartor).
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