Venerdì 17 maggio, dalle ore 19 alle 21.30, si terrà l’inaugurazione ufficiale di “Good – Music Food Drink“, locale aperto già da qualche mese in via Montello a Venegazzù.
Durante l’happy hour, impreziosito da prelibatezze salate, ci sarà il dj set con Diego Costelli.
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2024/05/2-14.jpg.webp)
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2024/05/2-14.jpg.webp)
“Good – spiega la titolare Maura Bavaresco – è il termine anglofono che abbiamo scelto per il nostro locale. Significa buono e giusto. È un nome augurale, quasi benedicente direi, per questa avventura che è iniziata a novembre con il contributo di collaboratori esperti. Ciascuno per la sua parte, ha permesso al locale di prendere forma. ‘Music Food Drink’ è il leitmotiv della nostra realtà. Il cibo, quello buono, e la gastronomia ricercata che è tradizione della mia famiglia dal 1968″.
“Con il prezioso contributo e la creatività di Stefano – continua -, abbiamo creato e siamo riusciti a presentare un menu con piatti semplici, genuini e materie prime di qualità. Dalla Parmigiana light in vasocottura alla Tartare di Fassona battuta al coltello, fino alle rivisitazioni della Caprese scomposta e il nido di Crudo di Parma e melone, dove anche l’occhio vuole la sua parte. Non mancano la snackeria e la polpetteria artigianale fino ad arrivare all’ovetto con l’acciuga che è il classico cicchetto della tradizione”.
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2024/05/3-10.jpg.webp)
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2024/05/3-10.jpg.webp)
“Il tutto – prosegue – si può accompagnare ad un aperitivo classico o speciale grazie ai cocktail dei nostri bartender che si avvicendano al Good. Gli alcolici sono declinati tra i cocktail e gli ottimi vini del territorio, le eccellenze italiane e anche le pregiate bollicine d’oltralpe. Qui c’è un richiamo alla memoria dell’infanzia, dove mio nonno Orlando, viticoltore, mi tramandava passione per la terra, per le sue caratteristiche e i suoi preziosi frutti: dall’uva al buon vino. Il profumo del mosto e la fragranza delle barrique, infatti, riempiono il Good”.
“Preziosi ricordi ad ogni bottiglia che si stappa – aggiunge -. Non è solo poesia ma memoria del passato che si radica. La parola musica, presente nell’insegna del mio locale, è un trait d’union tra il food e il drink che non potrebbero esistere senza l’accompagnamento del sound. Quest’ultimo è colonna sonora di tutto un vissuto, anche in Paesi diversi, grazie ad una commistione di usi, costumi, scrittura e poesia calati in questo contesto senza pretese ma con il cuore”.
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2024/05/4-4.jpg.webp)
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2024/05/4-4.jpg.webp)
“L’obiettivo – continua – è tentare quella comunicazione profonda tra uomini e donne nella naturalità delle vibrazioni di una corda o di una percussione durante una kermesse musicale o la lettura di qualche testo semplice, ma che va dritto all’anima e infonde il suo messaggio”.
“Tutto questo – conclude – è già accaduto nelle serate organizzate con gruppi musicali, scrittori o nelle iniziative culinarie etniche, come la cena persiana che si è ripetuta a grande richiesta. Gli appuntamenti proseguiranno con un cartellone di eventi che pubblicheremo nei prossimi giorni. Siamo certi che il Good prenderà vita anche attraverso i suoi avventori e il suo pubblico: ciascuno darà il proprio contributo facendo crescere il locale”.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata)
#Qdpnews.it