“Vogliamoci bene che poco ci costa”. Festa alla Guizzo Marseille per i 100 anni di Valentina Gemin

Festa alla Guizzo Marseille per i 100 anni di Valentina Gemin

Grande festa ieri, giovedì 21 marzo, nella casa di riposo “Guizzo Marseille” di Selva del Montello per i 100 anni di Valentina Gemin.

Presenti all’evento, nel quale sono stati festeggiati anche gli altri compleanni del mese di marzo, gli ospiti della struttura, il personale, il direttore della casa di riposo, Gianluca Zeppa, il presidente del cda della Guizzo Marseille, Andrea Brufatto, i parenti della signora Valentina (figli, nipoti e pronipoti), il sindaco e l’assessore alle politiche sociali di Istrana, Maria Grazia Gasparin e Michela Volpato, oltre al vicesindaco di Volpago del Montello, Renato Povelato.

Alla neo-centenaria sono stati consegnati degli omaggi floreali da parte del Comune di Istrana, che l’ha omaggiata anche di una targa, e dalla casa di riposo che le ha donato una pergamena in ricordo della giornata.

Valentina Gemin

“Ringrazio tutto il personale della casa di riposo Guizzo Marseille – afferma il presidente Brufatto -, che si è messo a disposizione per l’organizzazione della festa, e i familiari della signora Valentina per la preziosa collaborazione”.

Valentina nacque in una famiglia numerosa a Ospedaletto di Istrana il 21 marzo del 1924.

All’età di sette anni rimase orfana del papà e la mamma, con l’aiuto dei parenti, portò avanti la famiglia.

Verso i suoi 18 anni, i fratelli partirono per la guerra e in casa restarono solo le donne; Valentina, essendo forte di costituzione, portò avanti il lavoro nei campi e nella stalla fino al loro ritorno.

Il 17 gennaio 1949 si sposò con Virginio e con il tempo formarono una grande famiglia con ben 8 figli.

Il periodo del dopoguerra fu duro e richiese molti sacrifici: con il marito, oltre a crescere i figli, condivise il duro lavoro nei campi e la cura del bestiame. Valentina accudì anche gli anziani che vivevano con la sua famiglia.

Chiunque in paese avesse bisogno di un aiuto, poteva contare sulla sua disponibilità e generosità.

Inoltre, era solita dispensare unguenti fatti in casa per le botte o oli per il mal d’orecchi dei bambini e, non di rado, veniva chiamata dal vicinato per eseguire punture.

Con il passare degli anni, divenne memoria storica del paese: chiunque arrivasse da paesi lontani come il Brasile o l’Australia in cerca delle proprie radici, trovava da Valentina informazioni e aneddoti.

“Le porte di casa sua erano sempre aperte – raccontano i familiari – anche agli amici degli amici. Chi arrivava, trovava calore e accoglienza, proprio come le parole che lei ama ripetere sempre ‘Vogliamoci bene che poco ci costa’. Da giovane sposa e madre, oltre all’arte del rammendo, imparò quella del taglio e del cucito facendo di necessità virtù e lavorando anche di notte. Mentre tutti dormivano, lei confezionava pantaloni, camicie e vestiti per tutta la famiglia.

“La necessità – concludono -, con il tempo, è diventata una passione che ha coltivato fino ai 99 anni, lavorando con la sua macchina da cucire Singer per i figli, i nipoti e anche i pronipoti. Ha sempre affrontato le tante sfide che le si sono presentate con tenacia e pazienza, sostenuta anche da una forte fede in Dio”.

(Foto: Casa di riposo “Guizzo Marseille”).
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