Era il 2018 quando venne istituito a Treviso, nel Poliambulatorio di Borgo Cavalli, il Servizio di vulnologia, la cui referente è la dr.ssa Valentina Martin, coordinatrice AIUC, associazione scientifica delle ulcere cutanee, sezione Veneto.
L’équipe dell’ambulatorio è costituita da quattro infermieri esperti in wound care e a esso afferiscono utenti dell’Ulss 2 e delle Ulss limitrofe; dal 2018 ad oggi il numero delle prestazioni annuali è più che raddoppiato, passando dalle 6.197 eseguite nel 2018 a circa 12.685 nel 2022, trend in ulteriore aumento nel 2023, con 6.923 prestazione effettuate solo nel primo semestre.
In questi anni è stata creata una proficua collaborazione con i vari specialisti che ruotano attorno a questi pazienti che spesso sono fragili e soli; questa ha portato alla creazione di un percorso multidisciplinare che vede coinvolti l’angiologo, il radiologo, il chirurgo vascolare e l’ortopedico che in un’unica seduta offre molteplici risposte all’utente, garantendo un’adeguata presa in carico e ottimizzando così i tempi e le risorse.
L’ambulatorio risponde anche alle necessità degli utenti domiciliari, collaborando con i Medici di Medicina Generale e con i medici e gli infermieri del Distretto Nord e Sud dell’Ulss 2.
A fronte dell’emergere di questa patologia, a gennaio 2021, è stata istituita la sezione SIMITU Veneto di cui la dr.ssa Martin è presidente. Questa associazione di volontariato, rivolta a pazienti portatori di ulcere cutanee, familiari e operatori sanitari e simpatizzanti nasce con lo scopo di fare alfabetizzazione riguardante il tema delle ulcere cutanee a tutti i cittadini; ad oggi la sezione Veneto è la più numerosa di tutta Italia, con 1.250 iscritti.
“La vulnologia – spiega la dr.ssa Martin – è una disciplina che si occupa di curare le ulcere cutanee croniche di difficile guarigione. Le ulcere cutanee croniche degli arti inferiori colpiscono molte persone, sia giovani che meno giovani e arrivano a una prevalenza del 3% nella popolazione generale. Molteplici sono le cause che possono portare all’insorgenza, ad esempio l’insufficienza venosa, l’arteriopatia obliterante agli arti inferiori, il diabete, le malattie di origine autoimmunitaria come la sclerosi sistemica, le neoplasie, i decubiti, i traumi”.
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