Il bilancio sociale rappresenta uno strumento per illustrare in modo sistematico la volontà di assumere impegni e obiettivi.
Recenti studi e sondaggi mettono in evidenza la crescente consapevolezza delle tematiche sociali e ambientali nelle scelte di acquisto dei consumatori. In altri termini, il consumatore si sente sempre più consapevole dell’importanza dell’uso della formidabile arma di cui dispone: “il potere di acquisto”; in questo modo premia non solo chi offre il miglior rapporto qualità/prezzo, ma anche chi rispetta maggiormente le sue attese sociali e ambientali. Un analogo ragionamento può essere condotto con estrema facilità anche nel settore degli Enti locali, sostituendo il “Comune” all’azienda, il cittadino al cliente/consumatore e il diritto di voto al potere di acquisto.
In tale contesto, il bilancio sociale rappresenta uno strumento per illustrare in modo sistematico la volontà di assumere impegni e obiettivi in riferimento a valori di carattere sociale ed etico ed ottenere, con ciò, vantaggi di immagine, di consenso e di performance.
Importante è distinguere la differenza tra il concetto di “valore” e quello di “obiettivo”: i valori sono i principi di riferimento etico-sociali che si vuole perseguire quali, ad esempio, il rispetto dei diritti umani, la coesione sociale, il rispetto delle identità culturali, la partecipazione; gli obiettivi sono, invece, delle mete da raggiungere nella direzione indicata dai valori: sono, pertanto, quantificabili, misurabili, verificabili, realistici e responsabilizzanti nei comportamenti effettivi; ad esempio, il ricorso a personale di categorie svantaggiate, il farsi carico di determinati costi culturali o ambientali, l’avvio di sistemi di controlli aggiuntivi sulla qualità dei prodotti o dei rifiuti delle attività svolte.
La mancata distinzione tra valori e obiettivi rende il bilancio sociale vago e indeterminato: il carattere paternalistico o filantropico prevale sui meccanismi che creano di fatto responsabilità gestionale. Non bisogna assolutamente trascurare anche un altro aspetto fondamentale: le tecniche di redazione del bilancio sociale si fondono inevitabilmente con le tecniche di comunicazione. Lo scopo, come già detto, è quello di ottenere il massimo grado di ritorno in termini di comunicazione e di immagine e questo è ottenibile solo applicando una serie di principi, metodologie e accorgimenti pratici rivolti a creare le seguenti condizioni: consapevolezza dell’importanza e della volontà di porre in essere efficaci meccanismi di responsabilità sociale nei comportamenti effettivi; credibilità all’informazione sociale; fiducia da parte degli stakeholders.
Quelle indicate sono certamente situazioni che difficilmente possono essere ottenute con un unico documento di rendicontazione sociale, anche se di ottima fattura. Infatti, la fiducia si conquista con il tempo e con i comportamenti effettivi di fronte a situazioni difficili. Per questi motivi molti studiosi preferiscono utilizzare il termine “processo” al posto di “documento” per indicare lo sviluppo temporale e l’approccio per gradi o per progetti che inevitabilmente bisogna attuare.
Quindi, in definitiva, con il termine “bilancio sociale” si intende un processo attraverso il quale una azienda/ente rende conto e comunica ai propri stakeholders i risultati ottenuti in funzione di precostituiti obiettivi inerenti a valori di carattere sociale, etico e ambientale.
(Fonte: Giovanna Greco).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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