IT Wallet: mai più senza smartphone

È la app che accoglierà i principali documenti del cittadino e permetterà di avere a portata di smartphone tutto ciò che serve per rapportarsi con la PA.

IT Wallet è la nuova app che farà il suo debutto in Italia a giugno 2024, conterrà i principali documenti del cittadino e permetterà di avere a portata di smartphone tutto ciò che serve per rapportarsi con la Pubblica Amministrazione in maniera semplice e immediata. Continua, quindi, la rivoluzione digitale dove basterà un click per avere a disposizione documenti o valori economici.

IT Wallet, sarà un vero portafoglio virtuale, dove sarà possibile archiviare, visualizzare e utilizzare i dati. Quindi oltre alle credenziali già digitali come quelle delle carte di pagamento o dei biglietti aerei sarà cruciale la digitalizzazione dei documenti di riconoscimento fisici, come la Carta di Identità Elettronica e la patente, secondo standard riconosciuti a livello internazionale. Dopo aver installata l’applicazione, sarà sufficiente inserire le proprie informazioni, ossia nome utente e password, e i documenti richiesti per configurare il proprio portafoglio.

Da quel momento in poi, il wallet digitale sarà pronto per essere utilizzato e permetterà all’utente di svolgere numerose attività come ad esempio effettuare pagamenti, anche online, e conservare i documenti identificativi che si vogliono avere sempre con sé, eliminando così la necessità di doverli avere in forma cartacea. L’IT Wallet ospiterà in formato digitale tutti i documenti dei cittadini:

l tessera sanitaria;

l carta di identità;

l patente di guida;

l carta della disabilità.

Secondo la tempistica prefissata dal Governo, entro il 30.06.2024 verrà rilasciata una prima versione dimostrativa con funzionalità ridotte dove verranno studiate le potenzialità di sviluppo. Entro la fine del 2025 tutti avranno lasciato lo Spid e useranno IT Wallet. Nel 2026 ci sarà un portafoglio digitale europeo, un sistema digitale unito per tutti i cittadini dei 27 Stati membri, che permetterà uniformità, connessione e comunicazione globale.

Secondo le riflessioni dell’Osservatorio Digital Identity, esistono enormi potenzialità se si sviluppano interazioni tra queste credenziali e se si abilitano da queste nuovi servizi per l’utente. In questo modo, per esempio, potrei avere nel mio wallet la credenziale rilasciata dalla mia banca all’apertura del mio conto corrente direttamente legata al documento di riconoscimento digitale, oppure la mia carta di imbarco potrebbe automaticamente verificare il mio documento di riconoscimento, portando con sé questo ulteriore certificato senza dover avere entrambe le credenziali.

È in questo modo che si potrebbe vedere la grande rivoluzione di un wallet di identità digitale e non di un semplice “contenitore”. La funzione principale è quella di razionalizzare ed evolvere gli schemi attuali di identità digitale per ridurre il numero di credenziali e password che i cittadini devono gestire. Da quanto rilevato dall’Osservatorio Digital Identity la rivoluzione digitale era già iniziata con lo SPID, che a giugno 2023 contava 35,2 milioni di rilasci e 91,2 milioni di utilizzi mensili, CIE, che nello stesso periodo contava 37,7 milioni di documenti rilasciati. SPID e CIE, sono strumenti usati per firmare documenti elettronici online con validità legale.

La CIE viene rilasciata anche ai soggetti con meno di 18 anni, invece, lo SPID lo possono attivare solo i cittadini maggiorenni in possesso di un documento d’identità italiano e in corso di validità ed è usabile solo per la maggior parte delle operazioni online, ma non sufficiente per alcune esigenze più avanzate, perché offre livelli di sicurezza di 1° e 2° grado e, solo raramente, di 3° livello. Il terzo grado di sicurezza è quello richiesto dagli standard fissati dall’Europa per l’identità digitale europea ed è lo standard al quale dobbiamo omologarci se vogliamo garantirci una comunicazione e connessione a livello europeo.

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Ida Dominici 
– Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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