Leader dei tuoi clienti

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Quando si fa business, prima si devono stabilire quali sono i propri obiettivi e poi si deve diventare una guida, prima di sé stessi e poi degli altri.

Non basta dare ottimi prodotti al giusto prezzo, un buon servizio e con una buona relazione per accontentare i clienti?

Certo, se non ci fossero i concorrenti. Ma la concorrenza non è l’unico ostacolo se, invece di prodotti materici e visibili, vendete servizi. In questo caso, dove la comunicazione è basilare in quanto il cliente basa le sue scelte su promesse e fiducia, ecco che la capacità di essere un punto di riferimento fa la differenza in un mercato saturo di informazioni, offerte e promesse. I clienti non scelgono più solo in base al prezzo o alle caratteristiche tangibili del servizio, ma cercano anche una connessione emotiva e un rapporto di fiducia con il fornitore.

Essere percepiti come un punto di riferimento non è solo una strategia di marketing, ma è indispensabile per perseguire il proprio business con successo. Essere il leader di qualcuno non significa solo fornire un servizio superiore, ma anche guidare e diventare il punto di riferimento nel proprio settore.

Mi ricordo che, quando iniziai a fare business (prodotto innovativo per l’Italia sulle tecniche di apprendimento rapido), avevo 24 anni e per me era una novità cercare i clienti. Sarà stata l’inesperienza unita alla giovane età, ma entrando timidamente, piano piano, il business non decollava. È bastata un’intervista a Gente Money, che ha richiamato altre interviste che mi qualificavano come un “leader”, per aumentare esponenzialmente le richieste dal mercato. Con gli occhi attuali mi rendo conto che quello che alla fine mi frenava e mi bloccava era il fatto di entrarci in punta di piedi, in maniera troppo discreta. Chiariamoci: non significa che, quando si fa business bisogna presentarsi in maniera prepotente, arrogante, alzando la voce: assolutamente no. Tuttavia, dal momento in cui si fa business, qualsiasi tipo di business, quello che si sta facendo è di “fare qualcosa per qualcuno, migliorandogli la vita”. 

Che uno venda elicotteri o materassi, carta igienica o alimentari, non dovrebbe limitarsi a fornire merci e servizi in cambio di denaro. Non riuscirà mai a decollare, a distinguersi nel proprio mercato, sia esso il mondo o un piccolo paese tra i monti. Deve, in qualche modo, impattare sul quotidiano dei suoi clienti, diventando una guida o un modello da seguire, un importante riferimento: un leader, appunto.

In un’intervista, chiesero ad Arnold Schwarzenegger come avesse fatto ad avere un simile successo, peraltro in ambiti molto diversi: prima come sportivo, poi come attore, poi come politico. E la sua risposta è stata una parola sola: “Driven”, letteralmente “Guidato”. Schwarzenegger spiegò che era sempre stato guidato da quello che era il suo obiettivo: aiutare le persone, con le capacità che aveva e che ha studiato e approfondito nel corso degli anni.

Lui voleva raggiungere questo obiettivo, diverso di volta in volta, e seguiva la sua “guida” che aveva davanti, che gli indicava la strada per riuscirci. E così è diventato innanzitutto leader di sé stesso, poi il leader dei suoi “clienti”: gli atleti di culturismo prima, gli spettatori al cinema poi e, infine, i cittadini della California.

Come vedete, dal momento in cui si decide di diventare “Guida”, prima di sé stessi poi degli altri, è necessario arrivare a identificare quella che è la vostra “Missione”. E la missione, state bene attenti, non può essere semplicemente quella di guadagnare un sacco di soldi, la missione deve essere un qualcosa che cambia il quotidiano, che aiuta qualcuno, che lascia un segno sulle altre persone.

E i soldi? Questi, di solito, sono una logica conseguenza di ciò che facciamo e dell’impatto che riusciamo ad avere con la nostra missione. Quindi, occorre identificare la propria missione, non direttamente per noi, ma qualcosa che facciamo per qualcun altro. In altre parole, fare business significa “servire” qualcuno, al meglio e con passione.

È così che si diventa leader per i nostri clienti: acquisiremo la loro fiducia e li guideremo alla trasformazione che il nostro prodotto avrà nella loro vita, personale e professionale.

Concludendo, la domanda da porsi è: chi vogliamo servire, come lo vogliamo servire, come gli miglioriamo la vita?

Per concludere con Schwarzenegger, lui ha anche una laurea in Economia con specializzazione in marketing. Sarà un caso?

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Eros Tugnoli – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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