Nasce il “microcredito di libertà” per le donne vittime di violenza

Nasce il “microcredito di libertà” per le donne vittime di violenza

La misura si rivolge alle donne assistite dai centri antiviolenza oppure ospiti delle case rifugio che hanno un’attività imprenditoriale o desiderano realizzare una propria idea imprenditoriale. Previsti finanziamenti a tasso zero, fino a un importo massimo di 50.000 euro.

Dal 1.04.2024 all’8.11.2024 potranno essere avanzate richieste per il “microcredito di libertà”, uno strumento introdotto dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il microcredito di libertà offre quanto segue:

l finanziamento a tasso zero fino a 10.000 euro per superare una momentanea difficoltà finanziaria;

l finanziamento a tasso zero fino a un importo massimo di 50.000 euro per avviare o sviluppare iniziative imprenditoriali;

l assistenza gratuita di un tutor di microcredito, sia nella fase istruttoria che durante il periodo di ammortamento;

l corsi gratuiti di formazione all’educazione finanziaria e all’autoimprenditorialità.

Il microcredito sociale può essere utilizzato, solo a titolo esemplificativo e non esclusivo, per:

l spese mediche;

l spese per l’istruzione scolastica e la formazione propria e dei figli;

l spese connesse alla ricerca di una nuova situazione abitativa;

l spese per la messa a norma degli impianti della propria abitazione principale e per la riqualificazione energetica;

l spese per i servizi di trasporto.

Il microcredito imprenditoriale può essere utilizzato per i seguenti servizi:

l acquisto di beni (incluse le materie prime) o servizi connessi all’attività e alla vendita;

l pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti soci lavoratori;

l spese per corsi di formazione aziendale.

La misura è rivolta alle donne residenti in Italia, purché in regola con le leggi italiane. Mentre, il microcredito sociale è destinato a donne in condizione di transitoria difficoltà finanziaria, il microcredito imprenditoriale può essere fruito alternativamente da:

l donne che vorrebbero realizzare un progetto imprenditoriale e, quindi, lavoratrici autonome o libere professioniste titolari di partita Iva da non più di 5 anni e con massimo 5 dipendenti;

l imprese con le seguenti caratteristiche:

l imprese individuali, anche neocostituite, titolari di partita Iva da non più di 5 anni e con massimo 5 dipendenti;

l società di persone, società tra professionisti, S.r.l. semplificate e società cooperative, associazioni, anche neocostituite, titolari di partita Iva da non più di 5 anni e con massimo 10 dipendenti. Sono escluse le richiedenti che svolgono attività economiche con codice Ateco: “Agricoltura, Silvicoltura”.

Procedura – Ogni Centro antiviolenza (CAV) riconosciuto dalle Regioni, dopo essersi accreditato sulla piattaforma informatica messa a disposizione dall’Ente nazionale mediocredito (ENM), potrà inviare a ENM una breve anagrafica e l’indicazione dello strumento prescelto dall’aspirante beneficiaria.L’Ente nazionale mediocredito provvederà a gestire le richieste relative ai corsi di formazione. Tramite la piattaforma, ENM trasmetterà le domande per lo strumento del microcredito imprenditoriale a tutor specializzati che si occuperanno dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio, mentre quelle per il microcredito sociale verranno inviate a Caritas Italiana che fornirà alla richiedente i servizi di assistenza al bilancio familiare.

Il microcredito sociale sarà restituito in rate mensili senza interessi, entro un periodo massimo di 5 anni. Per il microcredito imprenditoriale la restituzione avverrà in rate mensili, sempre senza interessi, in un massimo di 7 anni.

Le richiedenti tramite i CAV potranno accedere ai corsi di formazione anche indipendentemente dalla volontà di richiedere il finanziamento, o in qualunque fase del microcredito di libertà.

Risorse disponibili – Le risorse ammontano a 3 milioni di euro destinati alla costituzione del Fondo di microcredito di libertà a valere su risorse del bilancio del Dipartimento per le Pari Opportunità. Tali risorse sono destinate:

l alla copertura integrale di garanzia dei finanziamenti di microcredito sociale che verranno erogati (2,5 milioni di euro);

l all’abbattimento del TAEG, nella misura del 100%, sule operazioni di microcredito sociale e di microcredito imprenditoriale che verranno erogati (500.000 euro).

Entrambe le tipologie di finanziamento non costituiscono contributi a fondo perduto, ma prestiti a condizioni agevolate da restituire con rate mensili.

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Cinzia De Stefanis – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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