Più compliance e meno controlli, ecco il futuro del Fisco

Vanno in questa direzione gli investimenti dell’Amministrazione Finanziaria: incrementare le azioni di stimolo all’adempimento spontaneo dei contribuenti è la linea che si è deciso di perseguire per ridurre l’evasione fiscale.

Mentre le famigerate lettere “cambiaverso” continuano a crescere, sia in quantità che nel gettito, i controlli sostanziali effettuati dall’Agenzia delle Entrate diminuiscono, anno dopo anno.

Vanno verso l’incremento della compliance fiscale anche le ultime indicazioni della politica. Il nuovo concordato biennale per le imprese di piccole dimensioni e la c.d. cooperative compliance per quelle di maggiori dimensioni si basano, infatti, su una collaborazione tra i contribuenti e il Fisco.

Passando all’esame dei dati disponibili si nota come le lettere “cambiaverso” sono passate da 952.000 del 2020 a 1,36 milioni del 2021 e raggiungeranno, stando agli ultimi aggiornamenti, quota 2,5 milioni nell’anno in corso. Si tratta di una crescita continua, con ritmi percentuali elevati e con previsioni future molto ambiziose (superare quota 3 milioni di lettere nel 2024).

Tenore totalmente opposto per i controlli sostanziali effettuati annualmente dall’Agenzia delle Entrate.

Negli ultimi 3 anni (2019-2021) il numero dei controlli sostanziali eseguiti ai fini di imposte dirette, Iva e registro, è passato da oltre 530.000 del 2019 a 156.000 nel 2021. Una flessione drastica, dovuta anche all’emergenza Covid, ma che conferma una tendenza già in atto anche negli anni precedenti alla pandemia.

La compliance troverà nuova linfa anche dalle nuove attività di selezione informatizzata che prenderanno spunto, tra le altre, dalle 2 principali e più potenti banche dati a disposizione: l’archivio dei rapporti finanziari e la banca dati fattura integrati.

L’archivio dei rapporti finanziari, vero e proprio cuore dell’anagrafe tributaria, è stato recentemente implementato e adattato alle nuove esigenze informative con il provvedimento direttoriale del 23.05.2022 (prot. 176227/2022).

La nuova banca dati fattura integrati, messa a punto dal provvedimento direttoriale del 24.11.2022 (prot. 433608/2022), invece, è un enorme contenitore di dati e informazioni frutto della memorizzazione delle fatture elettroniche transitate dal Sistema di Interscambio (SdI).

In questa banca dati confluiranno, seppur con alcune limitazioni, anche le informazioni contenute nel c.d. corpo delle fatture elettroniche (descrizione dell’operazione, modalità di pagamento concordate, ecc.), che costituiscono, senza ombra di dubbio, un patrimonio informativo di notevole rilevanza.

Si annuncia dunque un futuro nel quale il Fisco punterà più sulla compliance che sui controlli per battere l’evasione.

Difficile dire se tale scelta risulterà vincente e consentirà al nostro Paese, tanto per fare un esempio attuale, di abbandonare i primi posti in termini di evasione dell’Iva in ambito comunitario.

La sensazione, espressa più volte anche in documenti di fonte ministeriale, è che senza aumentare la probabilità percepita di un controllo fiscale, i contribuenti difficilmente saranno disponibili a cambiare verso.

Autore: Andrea Bongi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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