La pozione per il successo

Una formula in continuo sviluppo e ogni azienda o studio professionale ha le proprie sfide a cui fare fronte, ma esiste un comune denominatore? Vediamo in questo articolo qual è l’ingrediente segreto.

Poter evitare di cambiare è un lusso. E’ un lusso che ci si può concedere per poco tempo e normalmente solo a seguito di tanta fatica: quella che è stata necessaria a portarci dove siamo. Permettersi il lusso di non cambiare significa infatti aver trovato la formula vincente, o buona abbastanza da garantirci i risultati che vogliamo come condensato di conquiste professionali, economiche e personali.

Eppure, non ho mai conosciuto nessuno che si definisse pienamente soddisfatto. Certo, nella vita ci sono i traguardi, ma non punti di arrivo. Ne è dimostrazione il fatto che ognuno di noi saprebbe immediatamente esprimere almeno un desiderio, un desiderio che, se realizzato, gli permetterebbe di “stare meglio”. Ecco, il lusso di poter non cambiare lo ha solo chi non può stare meglio.

Nella vita di un’organizzazione possiamo riscontrare la stessa dinamica. Il lusso della staticità lo ha solo chi è in possesso della “pozione per l’eterno successo”. Ma di pozioni magiche non ne esistono, e neanche CocaCola, che pure la formula vincente sembra averla azzeccata da anni, è così ingenua. CocaCola sa che deve incessantemente reinventarsi: una quota significativa del proprio fatturato è spesa in R&D e una parte ben più significativa è reinvestita ogni anno per difendere e guadagnare market-share. Perché a ogni traguardo raggiunto, lo sguardo viene rapito dall’orizzonte, dove si intravedono nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere.

Per operare efficacemente in qualunque contesto bisogna trovare una ricetta per rispondere alle tante sfide e opportunità che lo stesso contesto ci presenta. Se un’organizzazione non impara a cambiare, presto o tardi, progressivamente o bruscamente, la “formula vincente” di due anni fa sarà resa obsoleta dalle nuove richieste del mercato. Cambiare, adattarsi, evolversi, sono parte del corredo genetico di ogni impresa capace di passare il test del tempo. E CocaCola lo sa bene.

Il settore degli studi professionali è oggi chiamato ad affrontare questo test: il test del tempo. La tecnologia che avanza a passi di gigante, lo spostamento della domanda verso attività a valore, i cambi normativi, sono tutti fenomeni che contrassegnano le due recenti decadi, e che richiedono attenzione totale e dedicata. Molti studi hanno preferito chiudere un occhio e fingere che i cambiamenti di cui sopra non interessassero la loro realtà. Eppure, fa parte dell’essere un buon imprenditore occuparsi dell’oggi e del domani della propria azienda. E il futuro può essere garantito solo nel momento in cui si comprende l’oggi, e nell’oggi ci si arma per affrontarlo.

Certo, nella gestione del cambiamento d’impresa abbiamo una sfida importante da superare: dobbiamo coinvolgere “gli altri”. E questa parte è spinosa nonché fonte di frustrazione, ma è la difficoltà stessa che rende il traguardo meritevole. Sia perché non è da tutti raggiungerlo – il che aggiunge pepe alla sfida – sia perché essere nella piccola percentuale che ce la fa, determina un vantaggio competitivo che ci stacca dalla massa oggi e ci renderà difficilmente raggiungibili domani.

Una piccola percentuale di ogni mercato sta molto meglio di tutti gli altri ed è composta da coloro che hanno capito le regole del gioco. Hanno capito che il mercato va previsto e seguito. Hanno capito che il cambiamento è una priorità e soprattutto hanno capito che il cambiamento non avviene per caso, ma grazie a risolutezza, impegno, e determinazione. Se avete il piacere di conoscere qualcuno in questa cerchia, o addirittura di farne parte, provate a studiare la loro “pozione” per il successo. Potete stare certi che troverete la cultura del cambiamento tra gli ingredienti principali.

Autore: Lorenzo Losi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl

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