Siccità: addio a 1 vaso di miele su 4, solo 23 milioni di chilogrammi

L’Italia ha dovuto dire addio a quasi 1 vasetto di miele su 4 (23%) rispetto a poco più di un decennio fa con una raccolta che nell’ultimo anno a livello nazionale è stata di circa 23 milioni di chili condizionata da siccità ed eventi estremi che hanno causato oltre 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura italiana. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti.

Se la carenza di piogge ha consentito voli di raccolta regolari da parte delle api, le alte temperature e la mancanza di acqua con fioriture anticipate hanno costretto gli apicoltori a partire prima verso le aree montane e a portare razioni di soccorso e acqua negli alveari già nei primi giorni di agosto.

I raccolti della prima parte della primavera e dell’estate hanno sofferto in particolare per le ondate di calore. Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato prima con la temperatura media superiore di quasi un grado (+0,98°) con la caduta del 30% di precipitazioni in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla banca dati Isac Cnr che evidenziano come la stessa anomalia si conferma anche nei primi mesi di quest’anno.

In Italia si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all’anno, sotto la media europea che è di 600 grammi ma un terzo rispetto alla Germania.

Il Belpaese però vince in biodiversità con più di 60 varietà da quelli Dop come il Miele della Lunigiana, e il Miele delle Dolomiti Bellunesi e il miele Varesino, fino a quelli speciali in barrique o aromatizzati, dal tiglio agli agrumi, dall’eucalipto all’acacia.

Un patrimonio messo a rischio dalle importazioni dall’estero cresciute di quasi il 18% nei primi 11 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, anno in cui il totale delle importazioni è risultato superiore ai 24 milioni di chilogrammi.

Autore: Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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