Transizione energetica

Via libera ad uno stanziamento di risorse pari a 502 milioni di euro per promuovere, nel triennio 2024-2026, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio

Dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) è arrivato il via libera ad uno stanziamento di risorse pari a 502 milioni di euro per promuovere, nel triennio 2024-2026, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio. È l’obiettivo del decreto, firmato il 17.11.2023 dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che fissa le linee di attività e le modalità attuative del programma internazionale “Mission Innovation” a cui l’Italia aderisce insieme ad altri 24 Paesi.

Le 5 linee d’azione – Complessivamente il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha stanziato 502 milioni di euro. Il programma ripartisce la somma su una serie di linee d’azione, elencate di seguito:

1. 182 milioni di euro sono assegnati alle rinnovabili, alle tecnologie di rete elettriche e allo stoccaggio dell’energia;

2. 118 milioni di euro all’idrogeno rinnovabile, per aumentarne la competitività economica e l’uso in sicurezza attraverso il sostegno alle attività di ricerca, sperimentazione e realizzazione di prototipi industriali;

3. 135 milioni di euro sono dedicati al settore nucleare, prevedendo la realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione nel breve-medio periodo e sulle tecnologie di fusione per il lungo periodo;

4. 36 milioni di euro a progetti trasversali che coinvolgono ambiti comuni quali materie prime critiche e materiali avanzati, elettrolizzatori, bioidrogeno, biocarburanti e integrazioni con le reti;

5. 11 milioni di euro andranno ai progetti internazionali finalizzati a garantire la cooperazione industriale e la collaborazione con le principali istituzioni del settore energetico.

Il programma “Mission Innovation” sarà attuato mediante bandi di gara ad hoc, rivolti agli organismi di ricerca e alle imprese, prevedendo per l’area nucleare la stipula di uno specifico accordo di programma tra Enea e Mase.

Ricordiamo che la transizione energetica consiste nel passaggio dall’utilizzo di fonti di produzione non rinnovabili a energie rinnovabili, considerate più efficienti e meno inquinanti. Questo processo, quindi, mira a modificare il sistema di produzione, distribuzione e consumo di energia in un determinato territorio attraverso il risparmio energetico, l’economia sostenibile e l’utilizzo di energia verde.

L’Unione Europea, nell’intento di procedere a una transizione energetica che mette al primo posto la decarbonizzazione, ha messo a punto il “Clean Energy Package” che fissa una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2030. Ogni Stato membro ha provveduto a elaborare un Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) che stabilisce i passi necessari e le politiche da attuare per raggiungere, nel periodo 2021-2030, i traguardi stabiliti dalla Comunità Europea.

Le piccole e medie imprese giocano un ruolo da protagoniste nel processo di transizione energetica.

La riqualificazione energetica offre alle aziende ecosostenibili una serie di opportunità e vantaggi economici molto importanti. Tra i principali ricordiamo:

l una significativa riduzione del prezzo dell’energia e dei costi industriali;

l una minore dipendenza energetica dalle importazioni con la riduzione dei relativi costi;

l un recupero veloce dell’investimento iniziale necessario per utilizzare impianti a fonti rinnovabili;

l aumento dei margini di profitto e del risparmio energetico aziendale.

Infine, non bisogna dimenticare l’aumento dell’impatto positivo del marchio sull’opinione pubblica. Un’azienda green viene vista con interesse e ritenuta affidabile e autorevole.

Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Cinzia De Stefanis – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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