Il 2 ottobre si celebra la Festa dei Nonni, anche se questi speciali “alleati” di tante famiglie italiane meriterebbero di essere festeggiati ogni giorno.
I nonni sono preziosi non solo perché rappresentano la “memoria storica” di tante comunità, ma anche per l’affetto che regalano ai loro nipoti e per l’aiuto che non fanno mai mancare ai figli nella gestione degli impegni familiari.
I nonni, spesso già in pensione, regalano con gioia il loro tempo offrendosi di accudire i nipoti quando i genitori lavorano.
Li portano a fare sport, a catechismo o, per i più fortunati, alla lezione di musica, passeggiano con loro nei parchi o nei centri commerciali, li accompagnano in biblioteca, al cinema, al luna park o semplicemente a mangiare un gelato.
I nonni aiutano economicamente molte giovani famiglie che vivono l’incubo della precarietà lavorativa, c’è chi va in vacanza con i nipoti o si offre di stare con loro la sera per permettere ai genitori, magari dopo tanto tempo, di passare una serata romantica o di dedicare dei momenti alla vita di coppia.
Anche nei paesi e nelle città della Marca Trevigiana, i nonni svolgono attività come quella dei “nonni vigile” o fanno volontariato nelle parrocchie, nei circoli culturali e nelle associazioni che si occupano di persone in difficoltà.
Ma i nonni non dovrebbero essere percepiti solo come dei “tappabuchi” o dei baby-sitter da non pagare, perché il loro ruolo va ben oltre il semplice fatto di accudire i nipoti in sostituzione di mamma e papà.
I nonni sono preziosi soprattutto per l’affetto che possono trasmettere alle nuove generazioni, per le tradizioni e per le storie che sono in grado di raccontare con passione.
Non solo i nipoti hanno bisogno dei nonni ma anche viceversa, perché privarli del rapporto con loro potrebbe generare tanta tristezza, accrescendo diverse situazioni di solitudine.
Per questo le famiglie, oltre a pensare ai momenti in cui fa comodo averli a fianco, dovrebbero avere la sensibilità di anticipare i loro bisogni evitando di lasciarli soli troppo a lungo.
I nonni meriterebbero di avere anche degli spazi pensati per loro, come i centri anziani e le aree per giocare a carte nei locali, e delle iniziative rivolte a loro, come i soggiorni climatici estivi o le gite in giornata nel territorio.
In tutto questo si può ancora migliorare perché, soprattutto nelle piccole realtà, a volte manca l’attenzione per i bisogni dei nonni che vanno in pensione dal lavoro ma non dalla socialità.
Ci sono nonni che passano gli ultimi anni della loro vita nelle case di riposo: anche per loro, nonostante gli impegni lavorativi e familiari, si dovrebbe trovare del tempo per condividere dei momenti insieme, magari approfittando delle numerose iniziative ospitate all’interno delle residenze per anziani.
La Festa dei Nonni, quindi, ci aiuta a fermarci un attimo a pensare al loro ruolo nella nostra società e nei nostri nuclei familiari, anche se una sola festa all’anno dedicata a loro non basta.
Quello che fanno per noi, infatti, è davvero molto: in tante situazioni sono insostituibili…se non ci fossero dovrebbero inventarli.
“Le sfide dei nonni del 21esimo secolo – afferma Dina Codello, giovane nonna che aiuta nel servizio del Pedibus a Valdobbiadene -, le più difficili sono sicuramente quelle di riuscire a stare al passo con i nipoti, soprattutto se ce ne sono di diverse età. Cercare di condividere le loro idee e il loro modo di vivere senza arrivare allo scontro. Nello specifico del servizio del Pedibus, siccome durante il tragitto si parla con i ragazzi, la sfida più grande è essere aggiornati sui programmi televisivi e sui nuovi giochi”.
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