Oggi è il Giorno del Ricordo: una solennità civile in ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata

Un esule con il tricolore durante l'esodo giuliano-dalmata
Un esule con il tricolore durante l’esodo giuliano-dalmata

Oggi, venerdì 10 febbraio, ricorre il Giorno del Ricordo, una solennità civile nazionale che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata.

L’anniversario rievoca i massacri delle foibe (dal nome degli inghiottitoi naturali di origine carsica), ovvero gli eccidi ai danni di militari e civili autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia: in questi inghiottitoi vennero gettati i corpi delle vittime, anche quando erano ancora in vita.

A tali assassini seguì l’esodo giuliano-dalmata, ovvero l’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini italiani dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia: si stima che furono tra le 250 mila e le 350 mila le persone costrette a lasciare le proprie terre di origine, tra il 1945 e il 1956.

Tale giornata nazionale venne istituita il 30 marzo 2004 per “conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”.

La data in questione fa riferimento a quel 10 febbraio 1947 in cui venne firmato il trattato di Parigi, dove all’ex Jugoslavia vennero assegnate le terre d’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza parte dell’Italia.

La proposta di legge per l’istituzione della giornata era già stata presentata, senza esito favorevole, già nel 1995, nel 1996 e nel 2000. Una nuova proposta di legge venne presentata poi il 6 febbraio 2003, con le firme di un gruppo di deputati di vari gruppi parlamentari. L’iter parlamentare del provvedimento ebbe termine il 16 marzo 2004.

A Conegliano, in collaborazione con l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e la Consulta delle associazioni combattentistiche e d’Arma, è organizzata oggi alle 10.30 una cerimonia al monumento dei profughi istriani, giuliani e dalmati in via Papa Giovanni XXIII, con la deposizione di una corona e l’onore a tutti i Caduti, oltre a una riflessione a cura degli studenti e l’intervento delle autorità presenti.

A San Fior, invece, durante la mattinata le classi seconde e terze della scuola media incontreranno l’autrice Gigliola Alvisi, impegnata nella presentazione del suo volume “La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe”. Un libro-testimonianza che narra la vicenda di Egea Haffner, esule di Pola (odierna Croazia), che riporta il dramma di tutte le vittime di quegli accadimenti.

Il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni ha preso parte ieri, giovedì, nella sala Fallaci di Palazzo Ferro Fini al convegno dedicato alla figura di ‘Nazario Sauro, eroe italiano e faro dell’Adriatico’ in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo 2023.

“La figura di Nazario Sauro racconta ancora oggi con forza l’amor patrio per la nostra Nazione testimoniato con la vita – afferma Razzolini -. Da militare marittimo istriano, a quell’epoca sotto il dominio austro-ungarico, si arruolò nella Marina italiana nel corso della Grande Guerra e fu poi catturato e condannato per alto tradimento dall’impero d’Austria e Ungheria”.

“Ricordare la sua figura alla vigilia del Giorno del Ricordo è l’occasione inoltre per mantenere viva la memoria di tutte le vittime e i martiri delle foibe, ma anche dell’esodo Giuliano, fiumano e dalmata – continua Razzolini -. E per condannare ogni forma di propaganda politica non solo negazionista ma anche riduzionalista e giustificazionista verso una delle pagine più tristi e tragiche della storia italiana”.

“Una memoria che potrebbe essere citata nel Giorno del Ricordo anche dalla kermesse nazional popolare del Festival di Sanremo in atto in questi giorni – precisa il consigliere regionale -. Insieme a tanti amministratori locali, infatti, ho voluto trasmettere una missiva al Festival affinché nella serata odierna sia quantomeno citata ed onorata la Giornata del Ricordo”.

Questa mattina a Treviso, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, di fronte alla lapide posta vicina alla Chiesa Votiva si è tenuta la cerimonia di commemorazione delle vittime dei massacri delle Foibe e degli esuli istriani.

La cerimonia di questa mattina a Treviso

Presenti il sindaco, il Prefetto, il Questore, le Autorità Militari, i Rappresentanti del Parlamento, della Provincia e del Consiglio Comunale e i Rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia di Treviso. Hanno portato una testimonianza anche gli esuli istriani Adriano Agressi e Antonio Zappador.

“Nel Giorno del Ricordo è importante uscire dalle dinamiche dei numeri ed entrare nei racconti delle persone – ha detto il sindaco Mario Conte. – Dietro i numeri ci sono persone e famiglie e dietro alle persone ci sono storie di morte, di sofferenza e di sacrificio come quelle che oggi oggi ci sono state testimoniate da Antonio Zappador e Adriano Agressi. E’ evidente che l’umanità non ha ancora capito come bisogna vivere in pace: nel territorio, un anno fa, abbiamo accolto cittadini afgani e ucraini, segno che, in alcuni paesi del mondo (alcuni molto vicini a noi), non è stato ancora fatto un passo in avanti nella cultura della pace. La nostra generazione ha una grande responsabilità nei confronti delle future generazioni: dobbiamo continuare a sensibilizzare e a far conoscere la storia proprio perché questi orrori non si ripetano più”.

Oggi pomeriggio, per commemorare il Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, il Comune di Montebelluna, ha promosso una cerimonia presso la lapide dedicata ai Caduti all’ingresso della sede municipale.

E’ stata deposta una corona commemorativa per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. 

E’ intervenuto anche il sindaco, Adalberto Bordin, i rappresentanti di giunta e consiglio, l’esule Lorenzo Verbano, oltre che le Forze dell’ordine locali ed i rappresentanti delle Associazioni d’Arma Combattentistiche montebellunesi.

(Foto: Wikipedia – Comune di Treviso).
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