Santi, beati e ricorrenze di oggi, giovedì 5 gennaio: San Giovanni Nepomuceno Neumann

Il suo secondo nome deriva da un santo del XIV secolo, detto Nepomuceno perché nativo di Nepomuc, in Boemia; cioè nella sua stessa regione di origine, che nell’Ottocento apparteneva all’Impero austro-ungarico. Giovanni è figlio di artigiani, che lo avviano agli studi classici, dai quali passa poi al seminario: prima a Budejovic e poi a Praga.

A 24 anni è pronto per il sacerdozio, ma c’è un rinvio. Dalle lettere di san Paolo apostolo egli ha ricevuto la vocazione missionaria; poi, gli scritti di evangelizzatori suoi contemporanei gli hanno suggerito una precisa destinazione: il Nord dell’America. D’accordo con il suo vescovo di Praga, parte verso gli Stati Uniti nel febbraio 1836, e vi sbarca quattro mesi dopo.

Monsignor John Dubois, allora vescovo di New York, lo ordina sacerdote e lo manda nel nord dello Stato, dove ci sono molti immigrati di origine tedesca. Giovanni si installa nella cittadina di Williamsville, e una casetta diventa il suo campo-base. Di lì parte per visitare i villaggi sparsi: incontri, conoscenze, amicizie; qualche volta anche scontri e avversioni, più una scoraggiante povertà di mezzi.

Ma così egli si sente realizzato, vivendo alla maniera descritta da Paolo apostolo nella seconda lettera ai cristiani di Corinto: “Viaggi innumerevoli…pericoli nelle città, pericoli nelle solitudini deserte…, nella fatica e nell’avversità, nella fame e nella sete”. Una vita, però, che con il tempo dà i suoi frutti: le prime chiese qua e là, e con esse via via le scuole, i collegi per ragazzi soli, le opere della promozione sociale.

Nel 1842, Giovanni Neumann entra a far parte, con i voti pronunciati a Baltimora, dei Redentoristi, la congregazione fondata da sant’Alfonso de’ Liguori. Nel 1852 viene nominato vescovo di Filadelfia. E questa è una felicissima scelta di papa Pio IX: sarebbe difficile trovare chi meglio di lui sappia guidare i sacerdoti con l’esempio personale. Ma non ha doti di amministratore, e perciò gli viene affiancato un coadiutore, monsignor Giacomo Federico Wood: egli affida a questo collaboratore la parte centrale della città, e riserva a sé il lavoro in periferia, nei piccoli centri e nelle case sparse della Pennsylvania.

Giovanni Neumann è uomo di dottrina, e scrive un catechismo che avrà 21 edizioni, ma resta soprattutto un uomo di Dio in cammino verso gli altri uomini. E così muore: in cammino. Si spegne infatti per un malore improvviso, in una via di Filadelfia. “Celebrate le esequie, la fama della sua santità cominciò a diffondersi […]. Dio infatti comprovava questa fama con i miracoli”. Così ha detto di lui San Paolo VI, il Pontefice che lo ha canonizzato nel 1977.

(Foto: Wikipedia).
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